di Enrico Sozzetti
Alessandria e l’Università del Piemonte Orientale, investimenti in vista? Difficile dirlo, alcuni atti sono appena stati appena approvati dal Consiglio di amministrazione dell’ateneo (come l’aggiornamento del budget economico e degli investimenti 2020 e il piano triennale investimenti 2020-2022) e andranno analizzati a fondo. Ma qualche notizia trapela.
La prima, confermata dai vertici dell’Upo, è relativa all’intenzione di acquistare il primo piano, il piano terreno e uno scantinato in corso Borsalino 44, ad Alessandria. «Stiamo perfezionando l’acquisizione di locali dove collocheremo la segreteria studenti del Digspes (Dipartimento di giurisprudenza, scienze politiche, economiche e sociali). Il Cda ha già inserito l’operazione nel Piano edilizio. Attendiamo indicazioni dal Demanio per la fascia di prezzo da concordare con il proprietario». Gli spostamenti non finiranno, però.
Infatti a fine anno dovrebbe essere lasciato palazzo Cassinelli, in via Cavour 78, dove hanno sede l’Istituto di Ricerca Sociale, il laboratorio Cati (Campionamento, archiviazione, trattamento delle informazioni) e alcuni studi di docenti. Questi spazi erano da tempo nel mirino del Rettorato per i costi elevati e la scarsa presenza di personale, almeno questo è quanto veniva ripetuto in ogni occasione.
Riorganizzazione da un lato, incertezze per il ‘dopo covid’, dall’altro, nel futuro dell’Upo. Certo, alcuni punti fermi ci sono, fra progetti approvati nei mesi scorsi che andranno avanti e altri che subiranno qualche modifica. Ma è altrettanto vero che gli effetti della pandemia non mancheranno, a cominciare dalle ricadute sul numero degli iscritti (problema con cui tutte le università dovranno fare i conti) fino alla gestione della normale didattica.
Basta pensare al corso di medicina, ultima novità sul fronte alessandrino. Al momento non è possibile indicare una data per la ripresa delle lezioni frontali e quindi nemmeno dell’utilizzo delle nuove aule che il Politecnico ha realizzato nella sede di Alessandria (sembra peraltro che ci siano forti ritardi per la firma della convenzione), mentre con l’anno prossimo dovrebbero arrivare nelle corsie dell’ospedale di Alessandria i primi studenti.
E qui si apre uno scenario inedito. Sembra infatti che sia necessario che alla guida dei reparti coinvolti vi debbano essere degli universitari. Come verranno individuati e assegnati? In ogni caso, arriveranno da fuori, probabilmente da Novara. Mentre il personale interno che magari aveva tutti i titoli per partecipare al concorso per la direzione di una struttura, dovrà ripensare il proprio futuro professionale.