Dal 3 giugno, con la fase due, abbiamo assistito alla totalità delle riaperture dei siti produttivi della nostra provincia, nonostante ciò, a oggi, il servizio del trasporto pubblico locale, in alcune zone, manifesta ancora una contrazione.
Alcune aziende del territorio, ci riferiscono, che la scelta non dipende da loro, ma dall’Agenzia della Mobilità Piemontese. Tale scelta indipendentemente da chi l’ abbia effettuata per la Filt-CGIL Alessandria, è del tutto incomprensibile, poiché la contribuzione alle aziende, avviene in modo completo (cioè le aziende vengono pagate come se svolgesero il servizio regolarmente come prima dell’emergenza ), perciò non si comprendono le motivazioni per le quali vengono isolati alcuni paesi della provincia, che non hanno collegamenti ormai da mesi.
Il servizio della città di Alessandria, inoltre, in alcuni orari è sovraffollato e, viste le misure di sicurezza adottate per il covid 19, si rischia di lasciare molta gente a piedi. Ad aggiungersi ai sopracitati disagi, in questi giorni, siamo stati contattati da alcuni dipendenti dei siti produttivi della zona industriale dove ci sono fabbriche che lavorano 7 gg su 7, che lamentano di non aver alcun servizio la domenica
Le dichiarazioni effettuate dal presidente dell’Inps Tridico: “Con la cig aiutiamo anche aziende che non riaprono per pigrizia o opportunismo” mettono in evidenza, una deflezione che si è manifestata in questi mesi sull’uso degli ammortizzatori sociali. Tali dichiarazioni hanno sicuramente creato qualche polemica, ma non possiamo negare che, per quanto riguarda il trasporto pubblico, forse, calzano a pennello.
Il servizio Pubblico Locale non è e non può essere considerato essenziale, solo nei momenti di protesta dei lavoratori: è un servizio reso alla comunità e per tale deve essere inteso e svolto. Certamente, vi sono realtà e realtà, per esempio quella Casalese di AMC che non ha ridotto il servizio drasticamente neanche durante la chiusura, altre come Amag mobilità, che dopo la riapertura, ha ripristinato alcune corse, dandoci i dati dell’incremento dalla fase di chiusura con percentuali, ma non la totalità.
Secondo noi, prorio per come deve essere inteso il servizio pubblico, soprattutto in un momento di necessità come quello che stiamo attraversando, deve essere ripristinato nella sua completa totalità, garantendo ovviamente la sicurezza dei lavoratori e dei fruitori del servizio, soprattutto in virtù del fatto che le finanze della contribuzione ( che viene erogata come se tale servizio sia svolto regolarmente al 100%) derivano dalle tasse della comunità, oltre al fondo di 500 milioni di euro stanziati per i danni dovuti dall’emergenza covid-19 al Trasporto Pubblico Locale. Il servizio pubblico, serve soprattutto in un momento come questo, perché ad usufruirnerne sono per la maggior parte le fasce più deboli.
Chiediamo che le istituzioni locali non continuino a far finta di nulla e facciano la loro parte, intervenendo al più presto.
Segretario Generale Provinciale FILT CGIL
(Giancarlo TOPINO)