Si è svolta nei giorni scorsi a Carpeneto l’inaugurazione del Campo sperimentale sul Nocciolo della Fondazione Agrion. A fare gli onori di casa, oltre ai dipendenti della sede di Carpeneto, il Presidente, Giacomo Ballari, e il coordinatore tecnico scientifico, Lorenzo Berra.
Sito in Località Tenuta Cannona 518, il nuovo campo sperimentale per la corilicoltura piemontese si estende su una superficie di oltre 2 ettari, inserendosi così tra i campi sperimentali più grandi d’Italia. Un progetto nato a seguito di un attento confronto con la filiera produttiva e vivaistica della Regione, con l’intento di favorire il miglioramento della qualità e della produzione corilicola piemontese per fornire alle aziende strumenti innovativi per ottimizzare le produzioni a costi di gestione contenuti.
A livello regionale, oggi il nocciolo rappresenta la prima specie arborea da frutto, esclusa la vite, per superficie investita. In Piemonte, infatti, negli ultimi quasi vent’anni si è osservato un aumento delle superfici corilicole del 190% e il settore è in continua crescita (8.000 ettari e 3.500 aziende nel 2001 a 23.122 ettari e 9.119 aziende nel 2019. Si è visto anche un aumento della superficie a conduzione biologica pari al 1.153,34 ettari – Dati ISTAT). Inoltre, la produzione piemontese si contraddistingue nel mondo per un elevato standard qualitativo.
Il nuovo campo sperimentale – realizzato grazie al sostegno di Regione Piemonte, UnionCamere Piemonte e dei principali vivaisti piemontesi – rappresenta una sfida importante per la Fondazione Agrion. Si tratta, in particolare, di un campo pilota per la valutazione di sesti di impianto differenti (5×5 m; 6×3 m; 6×6 m) con sistemazione regolare e a quinconce. Definire infatti le potenzialità produttive di diversi sesti di impianto della cultivar Tonda Gentile Trilobata nelle aree di nuova espansione della nocciola, contraddistinte da fertilità ed esigenze di meccanizzazione particolari rispetto a quelle tradizionali di coltivazione, rappresenterà un elemento chiave nella progettazione dei nuovi corileti. D’altro canto, il settore corilicolo piemontese ed italiano si trova a dover affrontare, da un lato l’incremento significativo delle superfici corilicole a livello mondiale – concentrate in particolar modo in areali caratterizzati da costi di produzione inferiori -, che rende necessario un prodotto di eccellenza che consenta alla Nocciola Piemonte di distinguersi per la sua qualità e mantenere il primato che da sempre la caratterizza, e dall’altro il fatto che l’aumento significativo della corilicoltura a livello locale richieda una gestione agronomica attenta, basata su tecniche di gestione del corileto rispettose dell’ambiente, che garantiscano la salvaguardia dell’intero agroecosistema e la salubrità degli insediamenti che insistono sulle zone di produzione.
“Abbiamo voluto scommettere sulla realtà di Tenuta Cannona per poter portare avanti una sperimentazione che è molto richiesta dalle aziende – ha affermato l’Assessore Regionale, Marco Protopapa. Ritengo sia sempre più utile per poter avere una elevata qualità di nocciola e poter offrire sul mercato una certificazione. La nostra volontà è quella di migliorare anche su altre colture importanti del Piemonte, tra cui vi è sicuramente il mandorlo. Tenuta Cannona diventa un fiore all’occhiello in questi termini ed è una scommessa su cui sicuramente la Regione vuole puntare.”
“Conosciamo bene l’importanza della corilicoltura in Piemonte e il fatto di avere un campo sperimentale così vasto nella provincia di Alessandria la rende ancora più importante – ha dichiarato il presidente di UnionCamere Piemonte, Gian Paolo Coscia. È un’opportunità per tutto il sistema agricolo, ma soprattutto per i corilicoltori. Negli ultimi anni la coltivazione del nocciolo ha avuto una straordinaria diffusione: ben 9mila agricoltori stanno coltivando noccioli, quindi il progetto del campo sperimentale della Fondazione Agrion mi sembra un’ottima iniziativa.”
“Questo centro sperimentale va a completare il percorso che Agrion sta facendo a Tenuta Cannona, ossia quello della sperimentazione vitivinicola – ha affermato il sindaco di Carpeneto, Gerardo Pisaturo. La sperimentazione sul nocciolo apre un nuovo orizzonte per quanto riguarda una importante coltura che si può intraprendere qui nell’alessandrino, ma anche per la creazione di un nuovo reddito per le nostre aziende che ultimamente hanno sofferto, dal punto di vista economico, il deprezzamento del prodotto vitinivicolo. Con questo progetto speriamo di poter portare le imprese del territorio a ‘lanciarsi’ in questa nuova avventura del nocciolo, per portare nuovo reddito e produttività nel carpenetese e nell’ovadese.”
“Sono molto soddisfatto di questo nuovo progetto – ha dichiarato il presidente di Agrion, Giacomo Ballari. La realizzazione di un campo sperimentale a Carpeneto è parso fin da subito opportuno ed indispensabile. Un campo, quello che abbiamo inaugurato, che non sostituisce quello già esistente presso il centro operativo corilicolo di Cravanzana, ma che va ad integrarsi permettendoci di sviluppare nuove prove, avendo a disposizione spazi diversi, attrezzati fin da subito per ospitare una serie di tesi sperimentali su larga scala. Una finestra di espansione dell’attività di Agrion sul nocciolo e sulla frutta a guscio in generale. Con questo progetto la Fondazione Agrion si propone di rafforzare la ricerca applicata nel settore corilicolo sui temi della gestione agronomica, dell’innovazione varietale e della protezione ecosostenibile dalle avversità e di operare sempre più come importante trait d’union tra gli enti di ricerca e il territorio. Lo scenario futuro che si prospetta per il campo sperimentale corilicolo di Tenuta Cannona è quello di introdurre moderne strumentazioni mirate all’esecuzione di interventi agronomici, tenendo conto delle effettive esigenze colturali e pedoclimatiche. A tal fine verranno prese in considerazione le successive tecnologie ed innovazioni per il nuovo impianto. Ringrazio la Regione, UnionCamere Piemonte e tutti i vivaisti che ci hanno sostenuto in questo importante tragitto per l’agricoltura piemontese.”