Si ritorna a casa – Il Jovanotti ritrovato [Il Flessibile]

di Dario B. Caruso

 

È il sogno di tutti gli studiosi.

Quello di ritrovare qualcosa di prezioso ed inedito.

Un dipinto nascosto in un solaio realizzato da Pablo Picasso durante uno dei suoi periodacci e accantonato per disperazione.

Una quartina di William Shakespeare custodita presso l’Abbazia di Stratford on Avon, all’interno di un volume manoscritto dall’abate Fosbury (uno dei più noti amanuensi e alchimisti del Settecento che riusciva a saltare i pasti pur mantenendo peso e attività intestinale regolari).

L’incipit di una opera incompiuta di Giuseppe Verdi, una sinfonia carica di pathos che avrebbe aperto un kolossal broadwayano ante litteram dal titolo “The Ham is only by Parma”.

Molto più modestamente, nel mio sfrucugliare durante questi mesi di riflessione, mi sono imbattuto in un bellissimo quanto interessante e sorprendente file.

Inizialmente lo attribuii a Luigi Cherubini, il compositore fiorentino dell’Ottocento; la firma risultava chiara (L. Cherubini), la scrittura fluida, a tratti giocosa e gioiosa, vagamente sgrammaticata ma con quelle licenze oggi concesse dall’Accademia della Crusca.

In realtà mi ero fatto ingannare.

Oggi, dopo una serie di analisi ai raggi X, al Carbonio 14 e dopo una ripetuta terapia a base di Spritz, posso gridare al mondo con certezza che siamo di fronte ad una canzone di Lorenzo Cherubini, in arte Jovanotti.

Una preghiera: desidero stare lontano dai media che – alla luce di questa scoperta – potrebbero creare problemi a me e alla famiglia (si sa come funziona: interviste, partecipazione a talk show, gossip eccetera).

Vi chiedo dunque di apprezzare l’opera originale e il mio tentativo di ricostruirla secondo modalità filologiche e coerenti col personaggio.

Ringrazio il destino che mi ha privilegiato.

Ringrazio mia moglie che ha sofferto i miei tentativi (anche notturni) di ricercare timbri e ritmi strumentali.

Ringrazio Lorenzo Jovanotti per la simpatia, l’unicità e (mi auguro) l’indulgenza.

 

 

FI RITORNA A CAFA

 

Ci fono giorni che mi fento folo

E guardo un albatrof che prende il volo

E fi allontana fulla linea dell’orizzonte

Come Maometto che va verfo il monte

 

Ci fono giorni che mi chiedo come ftai

E mi rifpondo non c’è male dai

Mi do una pacca fulla fpalla e afpetto

Che la montagna torni da Maometto

 

Ma quel volatile non fa ritorno

Refto in attefa giorno dopo giorno

E io mi immagino nei fuoi penfieri

Credo che fperi

 

Che fi ritorna a cafa oh oh

Che fi ritorna a cafa eh eh

Che fi ritorna a cafa oh oh

Che fi ritorna a cafa eh eh oh oh

 

Vorrei raccogliere tutte le effe del mondo

Per formare un grande girotondo

E come un mantra gridar forte al cielo

Che una mela nasce fopra un melo

 

Vorrei fpalmare un chilo di nutella

fu tutto il pane dei bimbi della terra

e attraverfare il mare in barca a vela

che fopra un melo nascerà una mela

 

Ma fe l’oceano non farà mefchino

Concluderò in un mefe il mio cammino

E fe l’oceano aiuterà la vita

Non farà finita

 

E fi ritorna a cafa oh oh

E fi ritorna a cafa eh eh

E fi ritorna a cafa oh oh

E fi ritorna a cafa eh eh oh oh

 

Viva quefta vita che continua finché non è finita e io non fono folo

Viva quefta vita che continua finché non è finita e io non fono folo

Viva quefta vita che continua finché non è finita e io non fono folo

Viva quefta vita che continua finché non è finita e io non fono folo