10 a Roberto Molina, 2 a Immuni e a chi tagliò la sanità degli italiani [Le pagelle di GZL]

di Graziella Zaccone Languzzi

 

1) Un bel 10 a Roberto Molina (Segretario cittadino della Lega – ex Coordinatore di Gabinetto del Sindaco di Alessandria Cuttica di Revigliasco) per l’intervista rilasciata su Il Piccolo cartaceo di martedì 21 aprile, pag. 29 a firma Marcello Feola a titolo: “C’è chi getta fango in una situazione che resta drammatica”. Un vero peccato non poter postare un link dell’intervista, che non mi pare sia stata rilanciata nella versione on line del giornale. Le domande del giornalista sono molte, ad ognuna Molina fornisce punto su punto corrette risposte su critiche ricevute dalla Giunta Cuttica nella gestione del periodo coronavirus. Per corrette risposte intendo attenendosi alla realtà dei fatti, e alle circostanze trovate sul fronte politico amministrativo economico finanziario a Palazzo Rosso al momento in cui si è insediata la Giunta Cuttica, a fine giugno 2017. Del resto fu
la Corte dei Conti nel febbraio 2019 a certificare la situazione: “Tutti da rifare i conti della Rossa -La magistratura contabile dispone un nuovo e corretto ricalcolo dei risultati di amministrazione dal 2012 al 2017 del Comune di Alessandria a guida Pd, evidenziando impostazioni non corrette tali da pregiudicare la stabilità dell’ente”.


Le opposizioni fanno il loro mestiere, ed è giusto così: però dovrebbero ricordarsi del pregresso da loro lasciato, giustamente ricordato da Molina nell’intervista: ”non è più possibile tacere di fronte alle azioni, alle parole vergognose e offensive che una parte politica cittadina pronuncia e diffonde a mezzo social. Nonostante il dramma che sta vivendo la città e la provincia, che sono i territori più colpiti nel Piemonte a causa del COVID119, situazione di estrema gravità che richiederebbe coesione comune e sforzi per sostenere le popolazioni e le attività, le opposizioni non sanno far altro che gettare fango, critiche, offese”. Sono d’accordo con Molina, certi comportamenti li ho notati già nel passato e in altri contesti e sono tipici della sempre attiva “macchina da guerra” delle sinistre e similari. Come cittadina attenta alla situazione della mia città sono in grado di valutare la fatica di amministrare un Comune di 93.673 abitanti, terzo comune del Piemonte per popolazione e primo per superficie (203,57 km²) con diciassette tra sobborghi e frazioni da curare e con 75 milioni di debiti sul groppo, il tutto raccontato nel pregresso da ogni organo di informazione, quindi materiale informativo che si trova nel web. Se le casse sono vuote i miracoli non li fa neanche il Padreterno, e le opposizioni dovrebbero per questo periodo seppellire l’ascia di guerra e disseppellirla alla fine della pandemia. Molina parla chiaro nell’intervista, e con franchezza non gira attorno agli attacchi a volte puerili. I cittadini però non sono bambini, e sanno distinguere.
Voto: 10

 

2) Grazie al web e al magico detto “carta canta”, o “nero su bianco” perché tutto ciò che è stato scritto rimane, e quindi può essere consultato. In caso qualcuno contesti il contenuto di questa pagella, i riferimenti online sono documenti incontrovertibili. In tempo di coronavirus, ho letto e pure ascoltato interviste anche di Mario Monti, che oggi difende la bontà del suo operato al governo del paese in ambito sanità. “Monti ora dà lezioni, ma dimentica i tagli alla sanità. Il senatore a vita, Mario Monti, dà giudizi su come l’Italia sta rispondendo al problema coronavirus. Ma se gli ospedali sono al collasso è anche colpa sua”.
Mi sono messa a cercare notizie nel web sul nefasto periodo del Governo Monti. E’ bastato poco per trovare molto materiale, ciò che veniva pubblicato da organi di informazione autorevoli, quindi posso postarli e dare la possibilità a chi mi legge di conoscere da dove sono partiti pesantemente i tagli nella sanità. Parto da un articolo del 7 marzo 2020: “Quasi 40 miliardi di tagli: così hanno fatto a pezzi il Servizio sanitario nazionale”.
La pagella prosegue nello storico e attenti alle date. Iniziamo da questa, 26 giugno 2012 : “Tagli alla sanità per 8 miliardi fino al 2014”.
Si parla di “Farmaci e industrie farmaceutiche, beni e servizi, farmacie, specialistica e case di cure accreditate. Il ministro della Salute, propone un taglio da 1,085 miliardi alla spesa sanitaria nel 2012, poi di 3,46 nel 2013 e di 3,57 nel 2014” .Un secondo articolo: 10 dicembre 2012 – “Monti e la Sanità. Dal “Cresci Italia” al “Decreto Balduzzi”. Ma per il Ssn è stato un salasso”. Con il governo Monti assommano a 9,4 miliardi i tagli o risparmi, a seconda del punto di vista, ascritti al Fondo sanitario dal 2012 al 2015. E ancora: 19 dicembre 2012 – “Dal Governo: Balduzzi sulla spesa sanitaria: «Siamo ancora nella sostenibilità». Replica delle Regioni: «Con i tagli Ssn insostenibile”.
Infine arriva la batosta con il Governo Renzi, 20 luglio 2015: “I tagli al fondo sanitario diventano “legge”: dal 2015 – 2,532 miliardi. Ecco tutte le misure”. Tagliare la sanità ha mostrato tutta la sua assurdità già dai primi giorni del coronavirus: mancanza di posti in terapia intensiva, di respiratori, di posti letti, di medici e personale etc.. Tali scelte dei governi citati oggi si stanno pagando, ed è inutile che chi nel passato ha avuto l’onore di governare questo paese vada a raccontare in TV e sugli organi di informazione qualcosa di diverso del reale. Il tempo è passato ma rimane sempre la memoria perché con “nero su bianco” “carta canta”.
Voto: 2

 

3) A “Immuni”, la app o “Grande Fratello” che ci verrà imposta, con le contraddizioni e i dubbi che solo in parte sono emersi. Il commissario straordinario Arcuri dichiarava quest’obbligo nel pomeriggio e qualche ora dopo il Presidente del Consiglio Conte dichiarava che sarebbe stato un tracciamento volontario, per dire la sintonia.
Ma davvero chi non scaricherà l’applicazione non potrà muoversi di casa? Sarebbe davvero provvedimento da Stato di Polizia, ma ci stiamo abituando a tutto. Per gli anziani poi (io ad esempio) sarebbe pronto il dispositivo utilizzato dai detenuti ai domiciliari, e mi taccio per evitare l’arresto per lesa maestà. Di che si tratta dunque: si chiama Immuni, proposta dalla società Bending Spoons S.p.a., l’app di contact tracing che tradotto significa il tracciamento dei contatti è il processo di identificazione delle persone che potrebbero essere venute a contatto con una persona infetta da coronavirus e la successiva raccolta di ulteriori informazioni su questi contatti. Chi è, cosa fa, quali sono i conti e chi sono i soci di Bending Spoons, la società dell’app anti Covid-19 scelta dal governo? E come è stata scelta, tra l’altro? Leggete qui chi si prenderà in mano i fatti nostri e la nostra libertà: “Innovazione- Bending Spoons, chi sono i soci (anche asiatici) dell’app anti Covid-19”. Bending Spoons S.p.a. ha finanziamenti dalle maggiori banche, e per Immuni ha già un contratto confermato e firmato dal commissario straordinario Arcuri.
Altro riferimento interessante: “App Immuni di Bending Spoons, ecco l’ordinanza di Arcuri”.
Qui si può leggere l’Ordinanza n.10/2020, in data 16 aprile 2020, a firma: Il Commissario Straordinario per l’Emergenza COVID 19, Dott. Domenico Arcuri. Avete capito? Più veloci della luce quando c’è il business planetario di “qualcuno” e sulle nostre teste, quindi decisioni e scelte di pochi uomini, da un Governo raffazzonato che grazie al coronavirus sta ancora ‘in groppa’. Referendum, elezioni comunali e regionali, tutto rinviato a tempi migliori: e per le politiche nazionali non parliamone neanche. A me pare che invece di pensare a strumenti quali le app telefoniche che dovrebbero segnalarci se arriveremo a contatto o a meno di 1 metro da un contagiato di Coronavirus sarebbe logico e sensato mappare prima con tamponi e test sierologici tutti i contagiati in Italia, e poi una buona parte di asintomatici. Per la app telefonica riparliamone quando le mail, i laboratori e la gestione delle emergenze funzioneranno meglio, perché è chiaro che di falle nel sistema della gestione pandemia ce ne sono state in eccesso. Inoltre con Immuni la privacy è a forte rischio: oltre alla geolocalizzazione, e gestione dei dati personali, dovrebbe essere prevista la disinstallazione, perché un bel dì dovrà pur smettere di funzionare, e sarebbe utile conoscere se i dati saranno cancellati per sempre. Signori onorevoli e senatori sveglia, valutate di mettere freno alle frenesie di questi commissari, siete voi che alla fine ci perderete la faccia.
Voto: 2