Alessandria: l’ospedale, il coronavirus e le migliaia di dispositivi di protezione utilizzati ogni giorno. Ecco come funzionano gli acquisti [Centosessantacaratteri]

di Enrico Sozzetti

 

 

L’emergenza coronavirus ha sconvolto i reparti ospedalieri, ha travolto la già complessa e delicata quotidianità di medici, infermieri, operatori sociosanitari, personale tecnico. Ha cambiato tutto all’interno delle corsie. Ma ha anche avuto, e ha ancora, un pesantissimo impatto sulla macchina organizzativa e amministrativa. Dietro a ogni strumento, farmaco e materiale utilizzato c’è infatti un processo che parte dall’ordine, passa per l’acquisto e si conclude con la consegna. In queste settimane caotiche sono stati immensi gli sforzi di ogni azienda per gestire tecnicamente tutto questo, senza dimenticare il primo problema da affrontare: i costi. La solidarietà si è dimostrata una delle armi vincenti, le somme raccolte, a ogni livello, sono tutte importanti. E questa catena è destinata per fortuna a non fermarsi ancora per molto.

Ma come sono gestite le somme frutto delle sottoscrizioni? La risposta arriva dalla direzione amministrativa dell’azienda ospedaliera di Alessandria, guidata da Roberta Volpini. La fotografia scattata è il fotogramma di una giornata qualunque, durante una fase di lavoro che di ordinario non ha alcunché e che per questo è in costante evoluzione.

«Il valore delle donazioni (al momento in cui scriviamo, ndr) è di circa 600.000 euro, utilizzati in gran parte per proteggere i nostri operatori e quindi parliamo di dispositivi come mascherine, guanti, tute, visori. Inoltre, altri fondi sono stati utilizzati per l’acquisto di letti di terapia intensiva e subintensiva, ventilatori polmonari, caschi Cpap, monitor multiparametrici, un tavolo operatorio, flussometri e saturimetri». La risposta della direzione amministrativa, e di quella generale di Giacomo Centini, si può tranquillamente integrare con i dati relativi all’utilizzo medio giornaliero dei dispositivi di protezione individuale: 3.500 mascherine chirurgiche, 500 mascherine Ffp2, 360 mascherine Ffp3, 500 tute di protezione, 1.600 cuffie copricapo, 38.000 guanti monouso.

La struttura degli acquisti dell’azienda ospedaliera di Alessandria si occupa «dell’acquisizione di beni ‘covid’ sulla base delle richieste effettuate dalla Farmacia (dispositivi e farmaci), in diretto contatto con la direzione generale e sanitaria. Le procedure in questa fase – spiegano i responsabili aziendali – sono tanto più efficienti e tempestive quando la richiesta degli ordini è frutto di azioni di programmazione che tengono conto del fabbisogno in un dato periodo. Ciò al fine di non richiedere in modo frazionato e non tempestivo alla struttura acquisti la processazione dell’ordine ed evitare una ricerca all’ultimo minuto delle ditte fornitrici».

In quanto tempo oggi un ordine si concretizza con la consegna? «Normalmente ci vogliono tre giorni lavorativi per effettuare e processare un ordine in presenza di un contratto. In questo periodo siamo riusciti a individuare fornitori con i quali abbiamo avviato una trattativa e nel giro di una settimana abbiamo sempre espletato gli ordini. Le consegne dipendono dal tipo di materiale e dalla disponibilità stessa del fornitore: abbiamo ricevuto prodotti dopo pochi giorni, grazie anche alla collaborazione con i fornitori, altri invece hanno impiegato più tempo in quanto non immediatamente disponibile».