Sindaca “Rossa” nel Palazzo Rosso di vergogna !!

La crisi amministrativa a “Palazzo Rosso”, sede del Comune di Alessandria, rappresenta un esempio emblematico di quali conseguenze sta producendo, a tutti i livelli, sia locale che generale e planetario, il fallimento del capitalismo e dei modelli comportamentali, sociali e politici indotti dagli effetti perversi tipici della sottocultura del “massimo profitto economico-finanziario”.

Le lavoratrici e i lavoratori, insieme a tutta la classe subalterna, potranno trovare una via d’uscita e una speranza di vita e lavoro solo con l’impegno a ricostruire una solidarietà ed unità di classe contro ogni forma di clientelismo, rassegnazione e passività. Non esiste solo la corruzione economica, esiste anche l’ancor più grave corruzione politica e morale: il massimo dello sconforto e della tristezza lo si prova nell’assistere al “pietismo e al pauperismo istituzionale”.

In Alessandria abbiamo visto prima “processioni” di fiaccolate al seguito della sindaca “Rossa”, poi demagogiche proteste sindacal-concertative tutte tese solo a ritrovare qualche rimedio tampone alle emergenze del momento, per poter gestire alla meno peggio il malcontento e la disperazione sociale.

Il dramma odierno, che coinvolge i lavoratori dipendenti delle c.d. aziende “partecipate” o “speciali” comunali, è frutto delle mostruose creazioni societarie create per mettere in atto quelle “esternalizzazioni” funzionali al business manageriale della classe dominante, frutto di errori e di malgoverni locali e nazionali che hanno origini nelle gestioni clientelari-parassitarie perseverate da decenni. Solo unendo tutte le lotte, studentesche ed operaie, tutte le rivendicazioni sociali e sindacali di base in un unico fronte rivoluzionario democratico, occupando ad oltranza i luoghi di lavoro ove la classe dominante minaccia licenziamenti e repressione, istituendo una cassa di resistenza, locale e nazionale, autofinanziata ed autogestita dalla base dei lavoratori e dei pensionati, potremo ritrovare la forza di tornare a lottare e ad essere protagonisti per ridare un futuro e una speranza a noi e ai nostri giovani.

Milioni di poveri e di sfruttati, in Italia e nel mondo, mantengono e arricchiscono una minoranza di privilegiati che dominano e comandano il sistema sociale capitalistica: basterebbe uno sciopero generale ad oltranza, con adeguata rivolta democratica, per porre fine a questo stato di barbarie ed aprire la strada ad un nuovo umanesimo comunista e ad una vera giustizia sociale che si basi sull’uguaglianza effettiva di tutti gli esseri umani. Cominciamo a redistribuire il reddito da chi ha troppo, ed offende il povero, a chi ha poco o nulla, per colpa del ricco. Tagliamo tutti i redditi della finanza speculativa, tutti gli stipendi, indennità e pensioni d’oro portandoli al livello retributivo medio di un lavoratore subordinato:

PAGHI LA CRISI CHI da sempre LA PROVOCA e finora NON L’HA PAGATA MAI, ESPROPRIAMO, SENZA INDENNIZZO, LE AZIENDE E LE RICCHEZZE ACCUMULATE DA CHI SFRUTTA I LAVORATORI E AVVELENA LA SALUTE E L’AMBIENTE,

cominciando dai responsabili del “default” comunale alessandrino:

“Occupy Red Palace” !!   “Occupiamo Palazzo Rosso”!!

OCCUPIAMO, AD OLTRANZA, TUTTI I LUOGHI DI LAVORO DOVE SI UCCIDE IL LAVORO, LA VITA E LA DIGNITA’ UMANA.

P. C. L. – Partito  Comunista  dei  Lavoratori