Da martedì a Novi Ligure è possibile partecipare al bando “Abitare è sociale a Villa Zucca”, progetto di housing sociale, cofinanziato dalla Compagnia di San Paolo e realizzato in partenariato con la cooperativa sociale Azimut, che ha l’obiettivo di migliorare le opportunità abitative di persone in uscita da situazioni di disagio psicosociale ed economico e in situazione di vulnerabilità.
Sono quattro le unità abitative da assegnare all’interno di Villa Zucca, edificio che sorge a fianco della scuola primaria di via Verdi. Il canone concordato mensile varia da 200 a 230 euro a seconda del tipo di alloggio.
Al bando possono partecipare:
- a) persone bisognose di soluzioni abitative perché ancora indecise sulle prospettive future: giovani coppie senza un progetto definito, giovani coppie con lavori precari;
- b) nuclei familiari composti da pensionati, che presentano difficoltà nel superare gli ostacoli del vivere quotidiano;
- c) nuclei familiari con figli, con un’esigenza prevalentemente abitativa, normalmente classificate come famiglia monoreddito, non più sufficiente a sostenere i costi dell’affitto;
- d) donne sole o con figli a carico inserite in un progetto personalizzato di uscita dalla violenza entro i programmi attuati dai servizi a ciò dedicati.
Tra i requisiti per l’assegnazione rientrano la residenza anagrafica da almeno cinque anni nel territorio regionale (con almeno tre anni, anche non continuativi nel Comune di Novi Ligure) e l’ISEE non superiore a 21.329,17 e non inferiore a 6.000 euro.
Il bando, le planimetrie degli alloggi e il modulo per la domanda attualmente sono reperibili e scaricabili dal sito istituzionale del Comune. La domanda va presentata entro il 16 aprile 2020, salvo eventuali proroghe vista l’emergenza sanitaria in corso.
Per informazioni
Ufficio Affari Sociali tel. 0143/772224 – 0143/772278 – 0143/772253
e-mail aff.sociali@comune.noviligure.al.it
“Abitare è sociale a Villa Zucca” nasce con l’intento di creare un piccolo condominio solidale, ovvero un luogo che non sia mera residenza, ma punto di aggregazione e sostegno tra coloro che vi abitano, coinvolgendo la comunità di condomini, affinché possano contribuire a costruire un welfare comunitario e che investa nelle relazioni. Verrà proposto un modello di convivenza in cui le persone non siano esclusivamente utenti passivi, quanto piuttosto soggetti attivamente coinvolti come risorse, che pongano al centro dell’abitare, dinamiche innovative che vanno dalla condivisione degli spazi sino alla cooperazione in diverse attività.