di Dario B. Caruso
Arrivano le Idi di Marzo ed è allegria.
Così almeno dovrebbe essere per tutti, unica eccezione per chi frequenta il Senato e, non essendo ben visto, rischia di ricevere ventitré pugnalate a seguito di congiura.
A parte ciò si affaccia la bella stagione.
Le giornate sono ormai sufficientemente lunghe da poter uscire; passeremo le domeniche a spasso con la famiglia, con gli amici, dedicando qualche ora in meno alla TV dei ragazzi e allo studio e qualche ora in più allo svago.
Fra pochi giorni la festa patronale di Savona inonderà le vie della città di colori e schiamazzi oltreché di devozione e fioretti.
Ci si prepara al passaggio della Milano Sanremo, ci sistemeremo tutti assiepati ai bordi dell’Aurelia nei pressi della Torretta per applaudire non importa chi tanto sono in gruppo. Poi torneremo a casa per assistere alla telecronaca della Cipressa e del Poggio, le due salite che sfilacciano il nugolo di ciclisti e decretano chi saranno i più in forma ad inizio stagione.
Si festeggiano la Festa del Papà e dei nonni che si chiamano Giuseppe.
Ci si appresta alla Settimana Santa tra processioni della tradizione e celebrazioni pasquali.
Ci si prepara al rush finale con la scuola tanto il più è fatto, si tratta solamente di far tesoro dei mesi passati.
In ogni caso ci sarà qualche referendum oppure qualche tipo di votazione a darci ancora alcuni giorni di surplace.
Oggi ci sentiamo tutti feriti come Giulio Cesare ma, si sa, le pugnalate virtuali non fanno così male e soprattutto sono reversibili.
Stavo pensando che l’apparente normalità può diventare speciale.
A partire però dalle Idi di Marzo 2021.