Difficile trovare buone notizie in questo periodo ma, sicuramente, gli effetti collaterali dell’epidemia hanno ridotto di molto i livelli di inquinamento atmosferico.
Infatti, nonostante il febbraio più caldo di sempre con 2,76 gradi in più e l’80% di piogge in meno rispetto alla media storica lo smog è calato anche in Alessandria e provincia.
Ciò emerge da un’analisi della Coldiretti su dati Isac Cnr dove i livelli di biossido di azoto, un marcatore dell’inquinamento, sono scesi come mostrano le immagini del satellite Sentinel 5 del programma europeo Copernicus, gestito da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa) che sono state pubblicate su Twitter da Santiago Gasso, ricercatore dell’Università di Washington e della Nasa.
Una situazione che si verifica nonostante un inverno dal meteo estremamente mite con assenza di venti, mancanza di piogge significative ed elevate temperature massime quasi primaverili che hanno anche anticipato le primizie nelle campagne e la fioritura degli alberi da frutto sconvolgendo i ritmi delle stagioni.
“Nonostante il momento di forte criticità causato dalla diffusione del Coronavirus non possiamo ignorare le ripercussioni causate dal caldo anomalo e dalla mancanza di pioggia. E’ allarme, infatti, per i terreni secchi seminati a cereali che rischiano di non far germogliare ed irrobustire a dovere le piantine che, in caso di repentino abbassamento delle temperature potrebbero gelare o essere spazzate via in caso di piogge violente. – ha affermato il Presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco – Problemi per cereali e ortaggi: il clima pazzo non aiuta la programmazione colturale esponendo le piante a rischi che porterebbero alla conseguente perdita delle produzioni e del lavoro di un intero anno”.
“Nonostante il Coronavirus la campagna non si ferma e non può fermarsi, i nostri imprenditori continuano a lavorare per coltivare il futuro di tutti, ci credono e sono ancora più determinati. – ha aggiunto il Direttore Coldiretti Alessandria Roberto Rampazzo – Ora più che mai è importante lavorare per ricostruire un clima di fiducia ma occorre intervenire al più presto per sopperire anche alla mancanza di manodopera stagionale e non pregiudicare le fornitura di generi alimentari a negozi e supermercati rimasti aperti come previsto dall’ultimo provvedimento del Governo. Un’emergenza esplosa in un inverno caldo che ha fatto partire in anticipo la raccolta a marzo con le primizie e continuerà d’estate con la frutta come pesche, albicocche e susine per finire a ottobre con la vendemmia. L’agricoltura e l’agroalimentare del nostro territorio rischiano di subire le conseguenze di questa situazione”.