Prima il camper (delle cuoche dell’Usb), ora anche la tenda della Triplice, destinata ad ospitare non solo la protesta dei dipendenti Aspal, ma un presidio permanente e “a rotazione” dei lavoratori delle diverse partecipate.
Quest’anno ad Alessandria rischia di andare in scena (e forzatamente “di moda”) la vacanza estiva in piazza della Libertà, con vista sull’ufficio del sindaco Rossa. Obiettivo, naturalmente, quello di “esserci” anche fisicamente, perché un conto sono i proclami e le rivendicazioni sui giornali, altro “sistemarsi” nel cuore della città, per riaffermare giorno dopo giorno la propria posizione.
Rimaniamo convinti che, alla fine, per i lavoratori comunali si troveranno soluzioni assolutamente meno traumatiche di quanto si teme (o si finge di temere), e che la questione sia serissima, ma vada contestualizzata all’interno di un territorio in cui lavoro e occupazione sono in crollo verticale anche (anzi soprattutto) nel privato. Per cui non si può chiedere alla cittadinanza tutta di sostenere, sine die, salassi fiscali di ogni tipo per mantenere in piedi carrozzoni parastatali da anni di “vache grasse”. Naturalmente questo non toglie che tutte le strade vadano battute per ottenere tutto il sostegno del caso (ieri i sindacati alessandrini hanno incontrato il ministro D’Alia, insieme al presidente del consiglio provinciale Barosini: speriamo che all’ascolto e alle promesse facciano seguito i fatti. Trovate comunque nell’articolo specifico il dettaglio delle dichiarazioni sul vertice ministeriale), soprattutto in termini di ammortizzatori sociali. Però che quella macchina lì fosse sovradimensionata lo si intuiva già nel 2007, quando cominciammo ad occuparci direttamente di questi temi cittadini. Sulla carta, già allora i politici locali concordavano sulla necessità di “dimagrimento” della struttura. Nei fatti, ricorrevano al gioco delle tre carte: pianta organica del comune sotto controllo (per quanto probabilmente tutt’altro che “all’osso”), e partecipate utilizzate come valvola di sfogo, e camera di compensazione.
Le conseguenze le stiamo vivendo, e via via le vivremo. Ma più che questa “pazza” estate, che tutto sommato si può anche affrontare tra tende, camper e vacanze “easy” al fiume o in piscina, a mettere davvero a dura prova non solo i comunali, ma gli alessandrini e tutti gli italiani, sarà l’autunno. Prepariamoci per tempo!
Intanto, vi segnaliamo anche, come istruttiva lettura, questa ordinaria storia italiana ai tempi della crisi.
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