Art. 54 della Costituzione:
Tutti i cittadini hanno il dovere di essere fedeli alla Repubblica e di osservarne la Costituzione e le leggi.
I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge.
Ogni cittadino è tenuto a rispettare le leggi e a contribuire, pagando le tasse, al bilancio dello Stato. Sappiamo tutti quanto costa questo “contributo”. Riteniamo sia dovere di chi amministra, essendo un rappresentante dei cittadini, rispettare le leggi e salvaguardare il patrimonio pubblico con rigore e onestà!
Con le leggi Bassanini si cercò di porre rimedio ad alcune storture che accadevano frequentemente nella gestione delle municipalizzate; pertanto si crearono le condizioni affinché le partecipiate, attraverso una sorta di privatizzazione, potessero gestire in modo più accurato e sicuro il patrimonio pubblico.
Queste norme anziché attivare un percorso virtuoso, sono divenute il catalizzatore di una sorta di circuito vizioso attraverso il quale si è concentrato il potere, decisionale e gestionale, nelle mani di poche persone in numerose città italiane così come in Alessandria.
L’AMAG, per quanto riguarda Alessandria, è un esempio clamoroso di quanto sopra affermato. Le scelte, le decisioni, le strategie, la gestione sono state patrimonio e prerogativa di due persone: il Sindaco Fabbio e il Presidente Repetto!!! Per la serie fatta la legge, trovato l’inganno…
La gestione ritenuta da alcuni, per usare un eufemismo, discutibile per non dire allegra e disinvolta e l’impressione, condivisa da molti, che ci fossero una serie di vicende poco chiare nella gestione, spinse il M5S di Alessandria, attraverso i suoi consiglieri comunali, stimolati anche dalle sollecitazioni di numerosi cittadini, ad attivarsi affinché fosse istituita una Commissione d’indagine su mandato del Consiglio Comunale. Questa doveva riguardare tutte le aziende partecipate (tra cui la stessa AMAG) durante il quinquennio (2007 – 2011), periodo riferito all’amministrazione Fabbio.
Dopo mesi di lavoro, avendo esaminato in modo accurato tutto il materiale a disposizione, la commissione ha elaborato un documento, corredato di numerosi dati, che boccia seccamente le scelte fatte e dal quale si evince chiaramente che le risorse a disposizione si potevano sfruttare a vantaggio dell’intera collettività: ad esempio, diminuendo le bollette per i soggetti più deboli oppure trasferendo le stesse risorse verso altri servizi. Invece l’AMAG era diventata una sorta di “bancomat a disposizione per distrarre soldi pubblici” da cui poter prelevare risorse anche a fini politici, clientelari ed elettorali.
Il percorso intrapreso dal M5S ha dimostrato e permesso, per la prima volta negli ultimi decenni, che una richiesta proveniente dai cittadini si sia tramutata in un’azione istituzionale, la quale ha messo in evidenza come determinate persone, anziché operare per il bene comune, abbiano sfruttato la propria posizione a fini esclusivamente di parte, sprecando risorse pubbliche per circa 8 milioni di euro in sponsorizzazioni, liberalità e consulenze!
Dare ai cittadini risposte esaurienti e chiare è stato un grande e primo risultato di collaborazione fattiva e innovativa tra rappresentanti del popolo prestati alle Istituzioni e cittadini stessi.
Per portare alla luce il deprecabile comportamento politico di Fabbio e Repetto ci è voluta una commissione d’indagine perché il sistema partitico ha, di fatto, creato solo un’opposizione apparente.
Infatti, al di là di una formale e risibile opera di contrasto, non ha mai compiuto nessun gesto concreto per mettere al corrente l’opinione pubblica di quanto stava avvenendo; non ha mai cercato né intrapreso iniziative realmente atte a denunciare in modo completo e tempestivo comportamenti e fatti palesemente contrari ai veri interessi della collettività.
Riteniamo che l’indagine portata a termine dalla Commissione sia la dimostrazione concreta di come si possa denunciare opere inutili e dannose, spese improduttive, restituendo ai cittadini il controllo, la conoscenza e la giurisdizione della cosa pubblica.
La richiesta, l’istituzione e la funzione svolta dalla Commissione d’indagine dimostrano come fare opposizione voglia dire esercitare concretamente un ruolo sostanziale di controllo e stimolo nei confronti di chi governa la cosa pubblica.
Questa vicenda conferisce un significato profondo alla partecipazione dei cittadini, afferma principi inalienabili, individua strategie precise e definisce i confini entro i quali deve svilupparsi l’azione amministrativa e, infine, genera e formalizza un metodo di lavoro che deve diventare un patrimonio di tutti per il presente e per il futuro. Questi elementi permettono di ricondurre nell’alveo naturale delle cose la funzione e il ruolo che devono esercitare i politici, intesi come rappresentanti del popolo e non una sorte di sovrani svincolati da una supposta irresponsabilità e senza tempestivo controllo alcuno.
ENTRIAMO NEL MERITO DELLE SPESE SUPERFLUE AMAG…
In questa nostra disanima prenderemo in considerazione solo le spese che possiamo definire “superflue”. Detto in termini più tecnici: analizzeremo quelle spese che all’interno del conto economico dell’azienda, non servono direttamente alla produzione dei beni e servizi.
SPONSORIZZAZIONI
Dallo studio dei documenti acquisiti dalla commissione, si è potuto apprendere che parte sempre più indicativa degli utili, è stata dirottata su iniziative varie, che nulla avevano a che fare con gli scopi societari.
L’AMAG, sotto questo aspetto, si è trasformata sempre più in una specie di “pubblica cassa continua” per finanziare progetti ed iniziative, alcune, poche a dire il vero, anche meritevoli ma, senza nessun controllo da parte del Comune. Si è gestita l’azienda come se parte delle risorse prodotte fossero un fatto privato, dimenticandosi che si stava amministrando un bene comune che doveva servire a far progredire tutta la comunità, e non da utilizzare per finanziamenti a pioggia, probabilmente finalizzati al consenso elettorale spicciolo.
Andiamo nel concreto. Prendiamo ad esempio il comparto “sponsorizzazioni”. Nella lettura dei seguenti dati, dobbiamo inoltre ricordare che, di fatto, l’AMAG opera in un mercato che si potrebbe definire di monopolio cittadino, per un bene (la veicolazione del gas, la sua commercializzazione in ambito locale e l’acqua) che anche volendo è molto difficile poterne fare a meno. Conseguentemente le spese di sponsorizzazione dovrebbero essere minime tutt’al più indirizzate a conquistare nuovi mercati extra cittadini. Così non è stato. Ecco il desolante dettaglio emerso dalla lettura dei documenti allegati ai verbali della commissione d’indagine.
Ecco le voci più clamorose: 23.540 Euro ad un certo signor Panelli per attività di grafica ai quali vanno aggiunti 9.420 Euro per un piano di comunicazione istituzionale. Poi decine di migliaia di euro a giornali e testate radiofoniche (spiccano fra gli altri i 1.500 euro per l’annuario di radio Gamma sul calcio, e vorremmo proprio sapere che cosa centra l’AMAG) e tanto per non fare torti anche 2.070 Euro a radio BBSI, senza dimenticare di fare spot pubblicitari sulla famosissima emittente ”Teleradio Vallebormida”. Fra i beneficiari possiamo trovare il giornalino “ Forza Bianchi” (?) per la stagione calcistica 2006 e 2007. E giacché l’AMAG commercializza anche l’acqua, hanno pensato bene di sponsorizzare il vino (?) dell’alto Monferrato. E così si potrebbe andare avanti per molto altro ancora.
In definitiva, solo nel 2007 sono stati utilizzati in attività di “promozione” ben 564.000 Euro.
Nel 2008 hanno proseguito sulla stessa linea. Si è finanziato il concerto del Finley (?), la comunità montana del Suol d’Aleramo (‘), l’immancabile “un volto per il turismo” che a nostro parere nulla ha che a vedere con l’attività concernente il gas e dell’acqua, sempre radio BBSI, la squadra di calcio, la SOMS di Mandrogne, e ben 50.073 Euro al “Nuovo Basket”. Fra i beneficiari anche l’AGESCI e la CGIL.
Insomma chi non ha ottenuto almeno un piccolo contributo dall’AMAG non era proprio nessuno. Totale sponsorizzazioni anno 2008? 462.486 Euro.
Nel 2009 seguendo la stessa logica e la stessa procedura, spese per un totale pari a 317.051 Euro.
Nel 2010 iniziano forse a scarseggiare le risorse e la somma totale per le sponsorizzazione “scende” a 266.625 Euro.
E’ nel 2011, l’anno della campagna elettorale, che l’AMAG riesce a dare il meglio di sé.
Si sponsorizza in pratica di tutto: dalle solite radio, ai vari circoli culturali, al pranzo della befana, al tamburello di Basaluzzo, alla CISL (2.560 Euro) per una loro guida, a mostre fotografiche; non manca neppure il finanziamento alle corali, ad alcune Parrocchie (forse quelle più amiche?), alle società di ciclismo, ai circoli ACLI, alla manifestazione “Magnacinema”, al contributo al comune di Morsasco, agli 80.000 euro per l’ esposizioni di orchidee (ma davvero sono un prodotto tipico alessandrino?), ai vari circoli ricreativi sparsi per la provincia, fino ai 10.000 Euro per la stampa di adesivi.
Il totale è davvero impressionante. Si sono spese in “promozioni” ben 436.516 Euro.
Proviamo adesso a fare il calcolo del totale delle spese di sponsorizzazioni nel periodo esaminato: 564.000 (2007) +462.400 (2008) +317.000 (2009) +266.000 (2010) + 436.000 (2011) per un totale di 2 Milioni e 45mila euro.
Quanti “Informa giovani”, o altri servizi, si sarebbero potuti mantenere se non si fossero sperperate tutte quelle risorse in attività non indispensabili? E tutto questo quando il comune già dava segni di difficoltà finanziaria e l’economia dell’intera città iniziava a segnare il passo.
LE SPESE DI RAPPRESENTANZA
Intanto è curiosa questa suddivisione nel bilancio fra spese di sponsorizzazione e spese di rappresentanza. Forse il vecchio C.d.A pensava che non raggruppando le spese che non rientrano più strettamente nella propria mission (veicolare e vendere acqua e gas), sarebbe stato più facile sfuggire ai controlli e alle considerazioni. Ma i dati sono dati e le cifre sono cifre, al di là di come si cerchi di camuffarli all’interno di un bilancio complesso e articolato. A tal proposito ci corre l’obbligo di segnalare la disponibilità evidenziata dagli uffici comunali e dagli attuali rappresentanti dell’AMAG nel fornire in maniera tempestiva ed esauriente tutti i dati a loro richiesti. A loro va il nostro ringraziamento.
Le spese di rappresentanza al momento dell’insediamento della nuova gestione erano di 12.847 Euro. Una cifra “considerevole”, quasi 1.000 euro al mese per “la rappresentanza”, quindi immaginiamo pagati cash al portatore. Nel 2008 la cifra raddoppia arrivando a 31.829. L’apoteosi si raggiunge nell’anno 2009 con spese di rappresentanza pari a 155.008 Euro. Non vi sono termini appropriati per denunciare quello che possiamo considerare un vero e proprio scandalo morale.
I 155.000 Euro in un solo anno di “rappresentanza” rappresentano un vero e proprio schiaffo in faccia a tutte quelle persone che fanno fatica ad arrivare alla fine del mese. Poi nel 2010 le spese di rappresentanza “scendono” a 68.000 Euro, bontà loro, per poi arrivare incredibilmente nell’anno 2011 all’astronomica cifra di 215.572 Euro. Ripetiamo il dato per essere più precisi possibili: nell’anno 2011, solo per rappresentanza sono stati spesi 215.572 Euro e 98 centesimi.
Sembra impossibile, ma è quello che ci dicono i documenti esaminati. Negli anni presi in considerazione (2007 – 2011), durante l’amministrazione Fabbio, l’AMAG ha speso in “rappresentanza” la bellezza di 483.370 Euro. Ma quanto ci sono costati al giorno gli amministratori AMAG?
Una nota curiosa. Fra i tanti documenti che abbiamo visionato, ce n’è stato uno in particolare che ha richiamato la nostra attenzione. La tabella dei rimborsi spese C.E.O., cioè i rimborsi del Presidente del CDA. E cosa notiamo? Che il 14 Maggio del 2010 il CEO si trovava a spese nostre in Moldavia, ma anche il 5 Ottobre del 2010 il CEO si trovava a spese nostre in Moldavia, così come il 14 Ottobre 2010 il nostro C.E.O., con nostri rimborsi, era in Moldavia. Indovinate dove era il CEO dell’AMAG il 12 Novembre 2010? In Moldavia naturalmente. Forse che la nostra rete dell’acqua e del gas si estenda fino in Moldavia? Forse era là per acquistare con cognizione di causa le ormai famose rose.
LE SPESE LEGALI
(Il sintomo che strutturalmente qualcosa non ha funzionato)
Ricordiamo che la scelta dell’avvocato si attua con un rapporto fiduciario, senza quindi bisogno di indire nessun appalto pubblico. Nel 2007, con la vecchia gestione, le spese legali ammontavano a 18.861 Euro, una cifra addirittura modesta per una società come l’AMAG. Nel 2011, le spese legali sono arrivate alla cifra spropositata di 306.300 euro. Le spese legali complessive hanno raggiunto nell’era dell’amministrazione Fabbio, la cifra di 734.000 Euro. Contro chi è entrata in causa per una cifra così rilevante?
CONCLUSIONI
Pensiamo che ci sia ben poco da aggiungere. I numeri parlano da soli. Solo un’ultima considerazione. Oggi siamo di fronte ad una crisi finanziaria del comune senza precedenti. Probabilmente avere oggi a disposizioni le risorse sperperate anche attraverso le aziende partecipate negli anni passati, ci consentirebbe di poter proporre soluzioni alternative allo stato di crisi che colpisce i dipendenti, le nostre aziende e l’intera città. L’aspetto disarmante è che se si sono sperperate delle risorse, queste erano comunque nella disponibilità. Il giudizio, inequivocabile, è’ che sono state male utilizzate. E se le risorse c’erano, forse il comune ha ancora oggi la forza in sé, strutturale, di superare questo grave momento di crisi. Abbiamo voluto denunciare gli sprechi AMAG non solo per una ragione etica, ma anche per affermare che Alessandria potrebbe trovare nella sua stessa organizzazione la potenzialità per superare questo momento di crisi. Bisogna però partire da una nuova visione che riguarda la “gestione” della cosa pubblica. Ed è per questo ci stiamo battendo. Per questo abbiamo voluto la commissione AMAG. Solo con un diverso modo di intendere e vivere la missione di amministratore riusciremo a superare questo grave momento di crisi. Questa è la nostra speranza e questo è il nostro impegno. Ancora grazie a tutti quelli che hanno collaborato con noi.
CONFERENZA STAMPA APERTA AL PUBBLICO
Martedì 18 giugno alle ore 21 presso la casa di quartiere, via Verona, 116 in Alessandria, si svolgerà una conferenza stampa, aperta al pubblico, durante la quale il M5S approfondirà le problematiche evidenziate dall’indagine di cui sopra.