Adesso dubbi, a chi (tra cui chi scrive) pure legittimamente ne aveva, ne sono rimasti pochissimi, anzi nessuno. Non solo la love story tra la Triplice e il sindaco di Alessandria Rita Rossa è finita da tempo, ma è anche improbabile che sia in corso una sorta di gioco delle parti, tanto per valorizzarsi a vicenda.
Chi ieri mattina ha avuto modo di partecipare alla conferenza stampa dei segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil, o anche solo di incontrarli per strada mentre trafelati disegnavano i loro “piani di battaglia” per i prossimi giorni, sa che la tensione è alta, e l’esito della contesa per nulla scontato.
“Noi davvero ce la stiamo mettendo tutta, e faremo ancora tutto ciò che è in nostro potere, e magari anche di più”, dichiara una battagliera Silvana Tiberti, mentre i suoi colleghi Ferraris e Gregori sono magari più compassati, ma non meno convinti e decisi. “A questo punto, non credo che un commissario avrebbe potuto, o potrebbe, fare peggio di questi qui”, aggiunge il segretario Cisl, “nemmeno la più sgangherata delle piccole imprese private arriverebbe a questi livelli di dilettantismo nelle relazioni sindacali e con i lavoratori”. Esagerato? Certo che sì, e sotto sotto Ferraris lo sa bene, ma intanto rende l’idea del clima del giorno.
E Gregori, Uil, alla domanda del cronista “ma se Fabbio avesse vinto le elezioni che mai avrebbe fatto di diverso?” allarga le braccia, e sottintende un “di peggio certamente niente”.
Tutti i numeri, i dati, le smentite (compresa la vicenda della fantomatica lista di dipendenti Atm da licenziare, con secca smentita del sindaco) li leggete oggi nelle cronache dei giornali on line e cartacei.
Se sia vero che i dipendenti di Aspal e Tra sono ormai spacciati, e che anche Atm è avviata verso la liquidazione, lo scopriremo prossimamente.
Certo fa impressione pensare a quanto i sindacati siano oggi sul piede di guerra contro il loro candidato sindaco di un anno fa (al di là delle smentite ufficiali, tutti ricordano come andarono le cose), e quando la segretaria della Cgil ringrazia più volte il presidente del consiglio provinciale Giovanni Barosini per aver generato un prossimo incontro tra i vertici della Triplice provinciale e il ministro D’Alia, si ha proprio la sensazione che vecchi steccati siano stati definitivamente abbattuti.
E’ durissima la valutazione dei vertici dei tre sindacati confederali nei confonti dell’atteggiamento (ma anche delle competenze) del nuovo assessore alla Programmazione Economica, Matteo Ferraris. Tanto che viene spontaneo chiedersi chi gliel’abbia fatto fare, di accettare una poltrona tanto scomoda. Non per niente pare che in diversi, forse politicamente più lungimiranti (o arrivisti), abbiano gentilmente declinato il gravoso incarico.
Attenzione però: l’ultima, eclatante carta da giocare dai sindacati (oltre alla trattativa romana: “il tavolo interministeriale si è aperto grazie al viaggio nella capitale dei lavoratori guidati dal sindacato, e ora vorrebbero escluderci proprio da quel tavolo: è paradossale”) potrebbe essere un mega tendone. Si, avete capito bene: forse una moderna tensostruttura, come la chiamava il Fabbio d’antan, oggi sindaco emerito. Comunque un presidio permanente da collocare presumibilmente in centro città (magari in piazza della Libertà, davanti all’ufficio di Rita Rossa?) per fare anche spettacolo. Perché i tempi lo richiedono, c’è poco da fare. Purchè, naturalmente, la tenda non diventi una riserva indiana. E purché i sindacati non smettano di ascoltare, e rappresentare con ugual forza, anche il disagio di diverse decine di migliaia di altri lavoratori della nostra provincia che sono già “a spasso”, o in procinto di finirci. Ne vedremo delle belle.