di Enrico Sozzetti
La sostenibilità è un valore. Non solo da spendere in report e relazioni societarie, con un occhio al titolo quotato, bensì per l’intero processo produttivo che si traduce in una riduzione delle emissioni, un incremento della produzione di energia da fonti rinnovabili, l’aumento del materiale riciclato e quindi una parallela contrazione del ricorso a materie prime. Alla Guala Closures, guidata da Marco Giovannini, la responsabilità sociale di impresa è entrata da anni nella quotidianità dell’azienda, nata ad Alessandria, che oggi ha il cuore pulsante all’interno dello stabilimento di Spinetta Marengo, in zona D6. Nel 2011, la società ha iniziato a rendicontare l’attività, all’interno e agli stakeholder esterni, attraverso la Relazione di sostenibilità annuale e il Report integrato. Nel tempo i cambiamenti si sono susseguiti e con la fine del 2019 sono state adottate soluzioni altamente innovative. In particolare, il Gruppo si è impegnato a ridurre i costi energetici e diminuire l’impatto ambientale attraverso un nuovo impianto di trigenerazione, oltre a migliorare i processi e i prodotti, limitando l’utilizzo di materie prime nella produzione delle chiusure.
La conferma è arrivata da Maurizio Mittino (direttore Sostenibilità e miglioramento continuo del gruppo) durante l’intervenuto alla conferenza “Sostenibilità: il futuro passa da qui. Esperienze di innovazione in un mondo che cambia”, organizzata a Milano da Università Cattolica e il portale Csr Oggi. «Siamo convinti – ha detto Mittino – che non ci sia futuro senza sviluppo sostenibile e sappiamo di dover continuare a impegnarci per migliorare le nostre prassi in maniera etica e responsabile. A dimostrare questo impegno, il Gruppo si è posto lo sfidante obiettivo di raggiungere il 35 per cento di utilizzo di materiale riciclato entro il 2025. Ecco perché vogliamo sviluppare il nostro programma di sostenibilità ancora più rapidamente».
Guala Closures è stata recentemente premiata da Conai (Consorzio nazionale imballaggi) per l’intervento di eco-design applicato a un modello storico, la chiusura Alusnap. «L’innovazione che ha permesso a questa chiusura, in produzione da oltre dieci anni, di conseguire nel 2019 un tale riconoscimento – spiegano in azienda – riguarda la riduzione della plastica del 27 per cento (venti per cento in peso sulla chiusura finita) rispetto allo stesso modello finora prodotto. Inoltre, i due componenti che assicurano l’aggancio della chiusura sulla bottiglia di vetro sono stati riprogettati, e con la modifica del materiale di uno dei due è stato possibile ridurre le famiglie plastiche da 4 a 3».
È poi operativo da poco tempo il nuovo impianto di trigenerazione, realizzato da E.On, che è in grado di soddisfare le esigenze di energia elettrica dello stabilimento e i consumi di energia termica e frigorifera necessari per il processo produttivo. L’impianto (due Mw di potenza) produce il 75 per cento del fabbisogno di energia elettrica e il 90 per cento energia termica e frigorifera. Il tutto pari alla riduzione delle emissioni di circa 328 tonnellate di anidride carbonica ogni anno.
Intanto la multinazionale alessandrina ha aperto il 2020 acquisendo la tedesca Closurelogic. Il valore dell’operazione è di 12,2 milioni (circa 8,2 milioni per gli asset e 4 milioni per il magazzino) e verrà finanziata tramite le disponibilità di cassa. L’accordo (la chiusura dell’operazione è previsto a febbraio), prevede di mantenere attivo l’attuale sito produttivo in Germania grazie alla decisione presa da Guala Closures di utilizzare la forza lavoro esistente. Closurelogic, fondata nel 1958 a Worms, produce chiusure in alluminio ed è specializzata nel settore delle bevande e acque minerali in bottiglia di vetro. Nel 2018 ha registrato ricavi per circa 52,5 milioni di euro e un ebitda (utile prima degli interessi, imposte, deprezzamento e ammortamenti) di circa 1,6 milioni.
Il gruppo Guala Closures conta oltre 4.700 dipendenti, opera in cinque continenti attraverso 29 stabilimenti e una commercializzazione dei prodotti in oltre 100 paesi. Vende ogni anno oltre 15 miliardi di chiusure di sicurezza per alcolici (ed è un leader nella produzione di chiusure in alluminio per superalcolici, vini e bevande) con il fatturato 2018 attestato su 543 milioni di euro. Guala Closures è quotata al segmento Star della Borsa italiana e da settembre è entrata nell’indice Ftse Italia Mid Cap.