di Graziella Zaccone Languzzi
1) In questa tornata di maltempo, molto ‘pesante’ nelle sue conseguenze per una buona parte della Provincia, le istituzioni sono calate ad Alessandria. In passato (mi riferisco in particolare al 2014 e 2016) questo non accadde. Martedì 22 ottobre il Presidente della Regione Alberto Cirio e il Capo Dipartimento della Protezione Civile Nazionale, Angelo Borrelli hanno visitato le aree colpite dall’alluvione nella nostra provincia, annunciando quanto segue: “Maltempo, la conta dei danni. Subito lo stato di calamità”.
Dichiarare lo “Stato di calamità” è la prassi necessaria per far sapere al Governo centrale che c’è stato un problema (come se non ne fossero a conoscenza), tale atto burocratico serve ad ottenere fondi per ripristinare e risarcire i danneggiati privati (sempre col contagocce). Senza la dichiarazione nisba. In effetti è accaduto per il maltempo a fine novembre 2016, quando l’amministrazione regionale Chiamparino, con gli assessori Valmaggia e Balocco, richiese lo stato di calamità solo per Torino e Cuneo, dimenticando Asti e Alessandria. Da non crederci ma sta scritto qui: “22/12/2016 – Danni alluvione, Alessandria è esclusa”? Se non altro il nuovo Governatore regionale del Piemonte Alberto Cirio ha avuto il rispetto di essere presente in un momento così drammatico per la nostra provincia. Ad accoglierlo c’era l’on. Riccardo Molinari, Presidente dei Deputati della Lega a Roma. Non solo. Sabato dalla Regione è arrivato un provvedimento concreto: la giunta Cirio ha firmato con rapidità il provvedimento che consente ai comuni alluvionati la raccolta dei detriti in aree provvisorie, senza rischiare sanzioni. Eccezionalmente inoltre (era in giornata a Torino per altri incontri) nella serata del martedì è giunto ad Alessandria anche il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte per fare il punto sui danni causati dal maltempo. Ricordo che durante il maltempo negli anni 2014, Matteo Renzi e nel 2016 Renzi/Gentiloni, nel ruolo di presidenti del Consiglio, nella nostra periferia mica li abbiamo visti. Cirio, Borrelli, Conte hanno avuto un atteggiamento diverso, quindi cari residenti di questa provincia coraggio, riprendiamo a vivere e a sperare nel veloce ripristino, nella ricostruzione e manutenzione nel territorio provinciale.
Voto: 8
2) Rio Lovassina, un grosso problema soprattutto sanitario per Spinetta Marengo. Il pessimo voto va a chi nel passato e nel presente non riesce a risolvere la questione in maniera definitiva.
Mi riferisco a Genio Civile di Regione e Provincia, Comuni interessati, ARPA, ASL/AL-S.I.S.P. (Servizio di Igiene e Sanità Pubblica), AIPO. Inizio da qui: “Rio Lovassina: un omaggio all’inquinamento. Si chiami Gazzo o Lovassino, Binda o Sambuy non conta. L’unica parola che lo racchiude è inquinamento”.
Questo è quanto scriveva il prof. Piercarlo Fabbio l’8 marzo 2005, consiglio la lettura. Da quanti anni si parla di questo rio, che è fra i più inquinati d’Italia? Il rio Lovassina è una macchia nera sulla coscienza di chi dovrebbe occuparsene da anni. La scorsa settimana si leggeva questo articolo: “Rio Lovassina, eterna emergenza: “Spinettesi stufi, li volete coi forconi? L’accorato appello del consigliere Demarte dopo che il maltempo di martedì ha di nuovo provocato la fuoriuscita del corso d’acqua”.
Il canale che scorre da Novi Ligure ad Alessandria porta con sè almeno trent’anni di veleni e fanghi, che raccoglie dagli scarichi industriali e fognari da Novi Ligure in poi verso Alessandria, senza contare che il rio Lovassina è interessato anche dall’impianto F.N. di Bosco Marengo. Sul sito della Regione Piemonte c’è un rapporto della Sogin (Società Gestione Impianti Nucleari) che tratta lo stato di avanzamento delle attività di smantellamento dell’impianto di Bosco Marengo.
Da pag. 10 a pag.15 si legge il monitoraggio ambientale sul rio Lovassina. Il che potrebbe far pensare a scenari inquietanti. Mi fermo qui. Della scorsa settimana un filmato di Fabio Boldrin (gruppo Svegliati Alessandria) sulla situazione di Spinetta con l’esondazione del Lovassina, ovviamente scuole chiuse.
Non è la prima pagella che assegno, quindi per l’ennesima volta chiedo: questa situazione importa a qualcuno dei sopraelencati responsabili preposti?
Voto: 2
3) Maltempo uguale a danni, disagi, problemi, dolore per le vittime e per chi ha salvato la pelle, ma dovrà ricostruire ciò che ha perso. Sappiamo bene quanto lo Stato sia colpevole di inerzia da anni, con normative, e anche stavolta con ordinanze, delibere e burocrazia farà attendere e faticare per avere il dovuto risarcimento. Disastri ormai frequenti ed in ogni stagione dell’anno. In questa “tornata” ha perso la vita Fabrizio Torre, 53 anni di Sale, autista con funzioni di tassista di un’auto a noleggio, inghiottito dall’acqua, mentre il suo cliente riusciva a salvarsi uscendo dall’auto arrampicandosi su un albero. Fabrizio Torre stava lavorando ed è morto, ma durante le ore del maltempo quanti turnisti delle industrie in zona Spinetta transitavano tra le 21,30 su quel vecchio e unico ponte non ancora chiuso per recarsi al turno di notte e quanti alle 22,15 dopo il turno del pomeriggio rientravano in città? E quanti lavoratori a tale ora avevano la necessità di transitare sempre su quel ponte, che è l’unico collegamento fra Spinetta Marengo e Alessandria? Poi c’è la vicenda dei dipendenti dell’Outlet di Serravalle: “Serravalle, l’ira dei dipendenti dell’Outlet: “Costretti a dormire nella shopville. Il direttore replica: Era solo allerta gialla. Poi la situazione è peggiorata di improvviso”. Questa è una sfaccettatura dei rischi da maltempo mai presa in considerazione, e c’è di più: dovrebbe essere automatico, in situazioni come queste, senza attendere ordinanze apposite, poter utilizzare l’autostrada gratis: i gestori non vanno certo in rovina di fronte a questo gesto, che è pur sempre di un giorno o poche ore. Un secondo ponte sulla Bormida è strategico ed essenziale, se ne parla da anni ad ogni accadimento come quello dei giorni scorsi, ora lo chiede il Sindaco di Alessandria: “Cuttica rilancia: Indispensabile secondo ponte sul fiume Bormida”.
Dispiace pensarlo e dirlo, ma ho l’impressione che per ottenere un secondo ponte dovremo attendere un disastro con alcune vittime. In Italia purtroppo funziona così.
Voto: 3