Inizia a lavorare a 14 anni come garzone piastrellista. 5 anni di guerra. Nel 1949 è assunto nella famosa vetreria Miva di Acqui, dove diventa caporeparto e membro del Consiglio di fabbrica per la Cgil. Ci resta fino alla pensione. Continua la sua militanza Cgil nel Sindacato Pensionati che frequenterà attivamente fin oltre i 98 anni di età.
A fianco dell’impegno sindacale c’è, come accadeva ai suoi tempi, l’impegno politico: segretario del Pci di Acqui negli anni Sessanta, organizzatore di feste dell’Unità, consigliere comunale, membro del Consiglio di amministrazione dell’ospedale acquese, membro della Commissione elettorale comunale e Presidente di seggio per molti anni.
Questa è la scheda di Francesco Ratti, nato ad Acqui Terme nel marzo del 2020, dove è morto a luglio di quest’anno.
Il libro che racconta la sua vita, “Il latte e l’acqua marcia”, scritto da Marco Sali, sarà presentato al pubblico venerdì 25 ottobre alle 17:00 all’hotel La Meridiana di Acqui Terme, in piazza Duomo 4 dall’On. Renzo Penna, già segretario generale della Camera del lavoro di Alessandria, e dallo stesso autore. L’ingresso è libero. Al termine musica e rinfresco per gli intervenuti.
La presentazione è stata intitolata “Uno di noi” perché, come spiega Marino Boido, segretario generale provinciale dello Spi Cgil di Alessandria, “il messaggio che abbiamo voluto mandare è semplice e importante allo stesso tempo. Per fare un grande sindacato ci vogliono dirigenti grandi e lungimiranti. E la Cgil per sua fortuna ne ha avuti tanti. Ma un grande sindacato è grande anche perché milioni di persone lo fanno grande con la loro partecipazione, con il loro impegno, con il loro entusiasmo. Francesco Ratti è uno di questi milioni, uno di noi. Nel raccontare la storia della sua vita quasi centenaria abbiamo voluto rendere omaggio ai milioni di lavoratori e lavoratrici che hanno fatto, e fanno ancor oggi, grande la Cgil. Milioni di persone, impegnate tutte insieme per obiettivi comuni: tutti diversi, ognuno con la sua storia, ognuno con la sua individualità”.