Quando la politica è al servizio dei bisogni fondamentali dei cittadini in osservanza dei principi costituzionali non deve avere paura: la procura regionale della Corte dei Conti della Campania ha ritenuto legittimo il comportamento del Comune di Napoli che al di fuori del patto di stabilità interno aveva assunto nel 2012 300 maestre a tempo determinato per fare funzionare le scuole materne e gli asili. Questa vittoria rappresenta anche per Alessandria o dovrebbe rappresentare una notizia felice: per chi crede veramente che i diritti costituzionali non possono essere costretti dal patto di stabilità e dalla compressione che il Governo Monti ha voluto negli Enti Locali.
I luoghi comuni sulle normative nazionali, europee vengono spazzati via, così come alcune gravi opacità del PD che di fatto le ha ampiamente avvallate se non perseguite. Ci sono quindi funzioni degli Enti Locali, non solo quella della pubblica istruzione che non sono “fungibili”, e che se non esercitati non possono essere delegate ad altro soggetto. Viene ribadita diciamo noi, a gran voce, l’autonomia degli Enti Locali. Questa sentenza sta dalla parte dei diritti dei bambini e delle bambine e della Costituzione e ci sembra significativo sottolineare che chi, come a Napoli, sta dalla parte della Costituzione non scarica la crisi sui cittadini e sui Comuni, mentre chi sceglie deliberatamente di attenersi ai “numeri” crea le condizioni materiali per il disfacimento di un territorio e della sua tenuta sociale. I diritti dei cittadini e le funzioni degli Enti locali non possono essere messi “sotto condizione” e conseguentemente privatizzati.
L’Azienda Speciale creata ad Alessandria per garantire (almeno nelle buone intenzioni) il servizio pubblico degli asili nido e delle materne e più in generale i servizi educativi, potrebbe avere meno spese di gestione se ripensata alla luce di questa sentenza. Cogliamo l’occasione di ribadire senza mentire che non vi è nessun obbligo per gli amministratori pubblici, dopo la sentenza della corte Costituzionale, privatizzare i servizi pubblici locali:Il 20 Luglio, la Corte Costituzionale ha restituito la voce ai cittadini italiani e la democrazia al nostro Paese dichiarando incostituzionale, quindi inammissibile, l’articolo 4 del decreto legge 138 del 13 Agosto 2011, con il quale, il Governo Berlusconi, calpestava il risultato referendario e reintroduceva la privatizzazione dei servizi pubblici locali. Questa sentenza blocca anche tutte le modificazioni successive, compresa quelle del Governo Monti. Ogni sindaco del nostro territorio, privatizzando i servizi lo farà deliberatamente e secondo una precisa scelta politica.
La segreteria del circolo di Rifondazione Comunista- FdS di Alessandria
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