di Jimmy Barco
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Cinque partite, di cui tre trasferte, 11 punti in classifica. Tutto bene, ma non é questo necessariamente l’indicatore esatto dello stato di salute fisica, tecnica e psicologica dell’Alessandria attuale. Anzi, la classifica non guardiamola proprio perchè noi, al contrario di Monza, Carrarese, Novara o Siena ce lo possiamo permettere.
La nostra squadra infatti sta decollando senza aver tentato in estate di assemblare una fortezza volante, come invece i club su citati, ma semplicemente si immaginava di costruire un buon collettivo con un mix di giovani speranze e vecchi ancora in gamba.
Inutile ricordare che chi ha costruito in estate questo organico aveva anche un altro obiettivo parallelo di non facile realizzazione: cedere più di una decina di contratti in essere, molti dei quali erano proibitivi, vista la loro durata e i costi esagerati rispetto al valore tecnico e umano dei beneficiati.
Comunque, lo avevamo intuito in tempi non sospetti e pubblicato le nostre motivazioni, le cose, grazie alla dirigenza, al DS e al Mister, sono filate via lisce. Adesso aspettiamo conferme e miglioramenti del quadro generale, ma possiamo guardare al futuro con malcelata fiducia.
Fatta questa doverosa pippa, vorrei chiedere scusa ai lettori perché, al contrario di quello che lascia credere l’incipit degli articoli di cronaca della partita, non ero domenica scorsa a Grosseto e, da tempo, per motivi di salute spesso non sono neppure al Mocca quando giocano i Grigi.
Sarebbe facile fare ironia leggendo le altrui recensioni, ma ognuno fa quello che è in grado di fare. Semmai sono gli editori a doversi porre il problema se tengono alla qualità e alla credibilità della loro testata, non sono certo quello in grado di insegnare a un direttore di un media o a un editore il suo mestiere.
Ma sono anche lettore, però… Undici punti conquistati, dicevamo, di cui quattro in casa in due partite, il primo punto frutto di una prestazione ondivaga, soprattutto negli episodi, contro il Gozzano alla prima casalinga. Quel punto tuttavia, dopo aver potuto apprezzare il percorso sin qui intrapreso dai novaresi, non è proprio da buttar via; dispiacciono solo le modalità che hanno consentito al Gozzano di agguantare quel pareggio in extremis grazie sostanzialmente allo loro generosità e alle nostre…. minchiate.
La vittoria casalinga invece è arrivata senza discussioni contro il Renate al terzo turno, alla fine di un match in cui la truppa mandrogna si è dimostrata superiore alle Pantere dal punto di vista fisico, tecnico e tattico. Da notare che oggi i nerazzurri ci precedono in classifica di un punto, per cui quella vittoria è ancora più preziosa.
Parlando di trasferte invece il cammino dell’Alessandria è ancora più interessante.
La prima a Carrara, seconda giornata, in casa di una delle favorite del girone, si è rivelata come la partita nella quale i Grigi hanno dimostrato valenze e potenzialità importanti. In terra toscana i ragazzi di Scazzola hanno tenuto il pallino della partita in mano, hanno amministrato tempi e ritmi con personalità e consapevolezza e nell’occasione gli episodi sono stati ininfluenti sul risultato. I versiliesi stanno viaggiando a tappe forzate verso la testa della classifica dimostrando che allora non avevamo incrociato una squadra in crisi ma in salute.
Poi il viaggio a Olbia, dove per i sardi siamo stati il loro incubo: battuti a casa loro e sovrastati senza discussione. La seconda trasferta consecutiva, quella contro la Pianese, è roba di ieri e la matricola toscana ha perso proprio contro di noi lo status di squadra-rivelazione del girone.
Giovedi ci sarà il turno infrasettimanale e al Mocca scenderà il Giana Erminio, squadra che ha avuto un avvio incomprensibilmente difficile ma è in chiara ripresa. Voglio dire due parole sulla capolista Monza che viaggia a punteggio pieno e può contare su un organico fuori categoria. Ho visto tutte le partite che ha sin qui disputato, Coppe comprese, e devo ammettere che sembra vaccinata contro ogni tipo di episodio negativo o inimmaginabile sorpresa. Fisicamente una spanna sopra le altre, in organico ci sono giocatori di livello che possono permettere al mister di decidere moduli diversi quando occorre, anche durante la stessa partita. Mi ha impressionato soprattutto l’efficacia con la quale riesce a catturare un numero imbarazzante di seconde palle.
L’attacco è atomico ma non ancora in palla, mentre il centrocampo è orfano ancora per un po’ di un metronomo che la passata stagione era titolare in Serie A. Per non perdere la timida speranziella di poter assistere a una regular season dove è in gioco anche il primo posto mi racconto la storia secondo la quale ogni tanto il troppo stroppia, anche nel calcio.
Poi mi viene in mente che “chi vive sperando muore in un bagno pubblico a Montecatini”, come dicono i toscani con una certa eleganza…. Speriamo che il troppi stroppi e basta.
A giovedi sera dunque, per leggere di Alessandria-Giana.