Forza Italia: “La gestione dei cimiteri alessandrini può farla il Comune: ecco come”

Da tempo è sotto gli occhi di tutti la situazione di degrado in cui versano, fra l’altro, i cimiteri alessandrini, in città e nei sobborghi. Il problema, semplificando al massimo, è la carenza di fondi da destinare alla manutenzione delle aree cimiteriali, carenza che si è tradotta in primis nella jungla di erbacce altissime che ha assediato tombe e vialetti, ma anche nell’accumularsi di una serie di mancate piccole manutenzioni che l’implacabile scorrere del tempo ha reso devastanti, portando la percezione del degrado ai massimi livelli.

Nella nostra cultura la testimonianza del ricordo dei defunti è un valore consolidato che accomuna tutte le diverse sensibilità sul tema della morte. Quindi se è pur vero che all’ombra dei cipressi e dentro alle urne non è detto che il sonno della morte sia meno duro è senz’altro certo che un luogo della rimembranza decoroso contribuisce a rendere il distacco più sopportabile ai superstiti.

Fatta questa premessa tentiamo di chiarire il nostro punto di vista nel merito dell’ipotesi di un coinvolgimento di privati nella gestione dei cimiteri e, per farlo, facciamo l’esempio simulato di un Comune (simile per dimensione demografica ed organizzativa a quello di Alessandria) dove è già in essere la privatizzazione della gestione dei cimiteri. Non dovremmo essere noi, che siamo forza politica liberaldemocratica moderata e di centrodestra, a ricordare che il pubblico ha come interesse il bene comune, mentre il privato, ha invece come principio il conseguimento del suo profitto, tuttavia, con pudore, lo facciamo anche alla luce di tante evidenze.

Da quando è iniziata la corsa all’economia della privatizzazione/esternalizzazione dei servizi pubblici locali abbiamo assistito ad affidamenti che hanno dato benefici solo ai privati affidatari, hanno sollevato tecnici e burocrati dalle incombenze e dalla responsabilità della pianificazione e della gestione del lavoro svincolandoli inoltre dagli standard di efficacia ed efficienza dell’azione amministrativa ed hanno lasciato “alla politica” il compito di spiegare il perché cambiare tutto è come non cambiare niente.

In questo senso la pronuncia dell’Autorità per la concorrenza e il mercato sul tema dell’esternalizzazione dei servizi cimiteriali è illuminante e ci invita a considerare questi servizi fra quelli di natura essenziale ai fini di pubblica utilità inducendo a ponderare i limiti di una loro esternalizzazione.

Detto questo: è di pubblico dominio che alcuni comuni italiani hanno affidato a ditte private la gestione dei servizi cimiteriali. In alcuni casi la ditta affidataria del servizio chiede 15 euro più Iva per “posto feretro”, sia esso in terra, in loculo o all’interno di cappella privata. Il cimitero viene quindi considerato come un condominio dove i privati proprietari pagano per la manutenzione e le spese inerenti gli spazi comuni. L’interlocutore del cittadino è la ditta e pagare 15 euro più Iva a un privato per il posto occupato al cimitero, non crea certo empatia con l’ente locale ingenerando sempre nervosismi sulla trasparenza delle procedure (e in quest’ultima eccezione ben si colloca la pronuncia del Garante per la concorrenza e il mercato).

Quindi se, invece di un privato, direttamente il Comune di Alessandria, dopo l’approvazione di un apposito regolamento, chiedesse un ipotetico contributo fisso di 10 euro per “posto feretro”, tenuto conto che i posti occupati nei vari cimiteri sono circa 50.000, otterrebbe un contributo di 500.000 euro. E, con tale cifra a disposizione, noi crediamo che non diventa efficiente solo il privato. Questi sarebbero soldi da introitare su apposito capitolo di spesa per il funzionamento e la manutenzione di cimiteri. Sarà poi possibile affidare i lavori di cura e manutenzione a terzi, mantenendo il coordinamento e il controllo degli intereventi sotto la responsabilità del dirigente comunale individuato. Più trasparente e più consono al delicato settore di cui stiamo parlando, no?

Quindi una soluzione diversa da quella proposta da alcuni membri di Giunta c’è ed è benedetta anche dal Garante della concorrenza e del mercato. Non ci sarebbe più da strapparsi le vesti con toni di isteria per le alte erbe che coprono le tombe e neanche stare alzati la notte per cercare un po’ di soldi nelle pieghe del già magro bilancio, sentendosi un po’ eroi per averli trovati.

Arriviamo ad estendere la riflessione su un tema che già pubblicamente avevamo affrontato di recente: il decreto del governo “Salva Alessandria” vincola le spese agli investimenti (Titolo II° del Bilancio Comunale) e non consente il loro utilizzo per attività di funzionamento che pure costituiscono, nella nostra particolare situazione, una grave emergenza. La Politica (abbiamo messso la P in maiuscolo !) vuol dire scegliere dentro i giusti confini della legge allora scegliamo di investire sull’aumento dei posti nei cimiteri: costruendo nuovi moduli di loculi (e liberando anche i posti scaduti per decorso degli anni). Da quelle vendite il ricavato può essere destinato alla spesa corrente (Titolo I° del Bilancio). È il modo per mantenere un minimo di autofinanziamento e qualche margine di intervento diretto sul miglioramento di servizi strategici.

Concludiamo auspicando che le recenti vicende del governo nazionale siano di stimolo, a tutti noi, per recuperare l’umiltà e il senso della condivisione che sono le qualità che sole possono fare la differenza tra un gruppo vincente e la inutile somma di tante individualità.

Gruppo Forza Italia Comune Alessandria