La lunga estate dell’Associazione Oltregiogo volge al termine, Sabato 7 settembre alle ore 21 ad Arquata Scrivia, si svolgerà il penultimo degli appuntamenti che hanno caratterizzato le iniziative estive dell’Associazione Oltregiogo e del Progetto “La Terra dei Carlone – Arte Barocca tra Genova e l’Oltregiogo”.
Quest’anno l’Associazione Oltregiogo ha presentato una serie di iniziative legate dal filo conduttore della Famiglia Carlone, artisti originari di Rovio, che si sono trasferiti a Genova e nell’Oltregiogo nel Cinquecento.
Artisti apprezzati dalle più importanti famiglie genovesi e non solo, l’epopea di questa famiglia ci accompagnerà alla scoperta del territorio.
La nona tappa è Arquata Scrivia, dove sabato alle ore 21 andrà in scena lo spettacolo “Fuochi sulla collina” con Andrea Scanzi e Filippo Graziani.
Pochi musicisti italiani sono stati autenticamente rivoluzionari come Ivan Graziani, il primo a far davvero dialogare rock e cantautorato. Amato ancora tanto ma mai ricordato abbastanza, “Fuochi sulla collina” è l’incontro-spettacolo concepito dal figlio Filippo, che lo interpreta come nessuno, e da Andrea Scanzi, che a teatro ha già portato con successo Giorgio Gaber e Fabrizio De André.
Una serata speciale da sfoggiare quando occorre farlo. Nei luoghi giusti, nei contesti giusti.
Il titolo fa riferimento a una delle canzoni più ispirate della musica italiana, “Fuoco sulla collina”, ma allude anche alla maniera del tutto personale che aveva Ivan Graziani nel declinare le sue tematiche. Negli anni affollati – i Settanta – in cui la musica d’autore si impegnava dichiaratamente, e a volte didascalicamente, Ivan cercava sempre una via tutta sua: poca politica, ma tanto sociale. Testi immediati, ma per niente semplici. E una capacità rara di inventare trame sonore mai scontate, nonché felicemente azzardate.
Lo spettacolo alterna la narrazione di Scanzi alle interpretazioni di Filippo. Entrambi ne
ripercorrono la carriera e i mille snodi, cercando di stanare non solo i brani più noti
(Lugano addio, Taglia la testa al gallo, Monna Lisa, Pigro), ma anche gli episodi meno famosi: i ritratti stralunati (Io che c’entro), gli squarci di provincia (Scappo di casa), gli scherzi ispirati (Motocross), la smisurata ritrattistica femminile (Paolina) e le incursioni noir (Fango).
Chitarrista personalissimo, presente in dischi preziosi di Lucio Battisti e Francesco De
Gregori, Ivan Graziani era capace di azzardi spericolati (Il topo nel formaggio) e trame
oltremodo evocative (Olanda). E’ stato un pioniere mai banale e goliardicamente
rivoluzionario, ironico e dannunziano, eclettico e spiazzante. Nient’affatto etichettabile e per nulla disimpegnato, casomai impegnato a modo suo.
Ricordarlo, oltre che è un dovere, è un piacere che Filippo Graziani e Andrea Scanzi concedono a se stessi – sul palco hanno davvero l’aria di chi si diverte – e condividono con il pubblico. Un ricordo senza cascami agiografici, ma con tanto affetto. E non meno riconoscenza.
Andrea Scanzi
Giornalista, scrittore, autore e interprete teatrale, firma di punta del Fatto Quotidiano. Opinionista e conduttore televisivo, dal 2011 ha scritto sette spettacoli teatrali di grande successo. Ha vinto, tra gli altri, il Premio Paolo Borsellino, il Premio Bruno Lauzi e il Premio Oliviero Beha. E’ stato giurato di qualità al Festival di Sanremo 2018. Tra
i suoi best seller: “Elogio dell’invecchiamento”, “Non è tempo per noi”, “La vita è un ballo fuori tempo”, “I migliori di noi” e “Con i piedi ben piantati sulle nuvole”
Filippo Graziani
Figlio di Ivan Graziani, cantautore rock per definizione, che ha scritto alcune della pagine più belle della musica italiana. Nato e cresciuto in un ambiente pieno di musica, suoni, canzoni e di artisti, a distanza di anni dalla morte del padre inizia con impegno a mettere le mani sulla chitarra e percepisce subito la sua grande affinità con lo strumento. Ha 19 anni quando inizia con il fratello Tommy, già navigato batterista professionista, a fare serate, apre anche i concerti e divide il palco con artisti come Renato Zero, Le Vibrazioni, Morgan, Negramaro, Niccolò Fabi, Max Gazzè, ed altri.
Nel 2008 forma il gruppo “Stoner-Rock Carnera” ed entra nel circuito dei club nazionali. Di lì a poco, si trasferisce a New York per conoscere l’altra geografia della musica. E’ proprio negli Usa che comincia a scrivere canzoni in italiano “contaminate” dal sapore folk elettronico del nord degli Stati Uniti. Rientrato in Italia, entusiasta dell’esperienza oltre oceano appena conclusa, Filippo decide di tornare alle sue radici e cosi comincia l’avventura di “Viaggi e intemperie”, omaggio alla produzione musicale del padre Ivan.
Due anni fa arriva la prima grande ribalta per Filippo Graziani: partecipa al 64° Festival di Sanremo tra le “Nuove Proposte” e pubblica il suo primo album, riscuotendo successo di
critica, tanto grande che lo porterà a ricevere la prestigiosa “Targa Tenco 2014” per la “Migliore Opera Prima”.