di Enrico Sozzetti
La finanza pesa sempre di più anche all’interno di aziende storicamente a gestione familiare. Le multinazionali tascabili, anche nell’Alessandrino, hanno fatto scelte precise in questa direzione. Due esempi, diversi, arrivano dall’universo delle imprese della famiglia Guala che fanno capo all’omonimo gruppo.
La prima è la Bisio Progetti (sede nella zona industriale D3 di Alessandria, nel 2018 ha fatturato 48 milioni di euro) per la quale a febbraio si era aperta la gara per la cessione della maggioranza. Per il cambio di proprietà il favorito era il fondo britannico Stirling Square che aveva battuto la concorrenza di Armonia e White Bridge. Fino a poche settimane fa sembrava fatta. Invece, all’ultimo, lo stop all’operazione che valeva circa cento milioni di euro. Bisio Progetti – opera sui mercati delle chiusure, sigilli di garanzia, dosatori, dispensatori per sostanze solide, cremose, liquide, in polvere, gas, micromeccanica di precisione e ingranaggeria speciale, farmaceutica – ha deciso di fermare tutto quando si è profilato un rischio, abbastanza tipico per questo genere di cessioni: il fondo che fagocita tutto, andando oltre a quella che era la percentuale di acquisizione del capitale. Insomma, il rischio di vedere imboccare dall’azienda una china imprevista e forse pericolosa ha convinto la proprietà alessandrina a bloccare tutto. In compenso ha subìto una accelerazione un altro progetto che vedrà aprire un nuovo stabilimento in Romania e innovare alcune delle produzioni di punta.
Operazione differente per Gualapack (lo stabilimento è in via Mussa a Castellazzo Bormida) che ha fatto ricorso a obbligazioni per un valore di 14 milioni di euro per realizzare un nuovo stabilimento in Romania. «L’operazione, coordinata da UniCredit in qualità di Placement Agent unico e con il supporto dello studio legale Legance Avvocati Associati, mira – si legge su una nota congiunta – a rafforzare il presidio dell’azienda del mercato dell’Europa emergente, attraverso la costruzione di un nuovo impianto per la produzione di film per l’imballaggio che servirà la crescente domanda proveniente dall’intera regione». Sace Simest (società per azioni del gruppo Cassa Depositi e Prestiti, specializzata nel settore assicurativo-finanziario), con il coordinamento di UniCredit e attraverso il Fondo Sviluppo Export gestito da Amundi Sgr, ha sottoscritto un’emissione obbligazionaria da 14 milioni di euro, ricorrendo alle risorse messe a disposizione dalla stessa Sace Simest e a quelle della Banca europea per gli investimenti, «a supporto dei piani di crescita internazionali di Gualapack, azienda leader nella produzione di imballaggi flessibili». La società è specializzata nella produzione di imballaggi flessibili preformati con tappo, destinati a numerosi utilizzi nel settore food come succhi di frutta, baby food, bevande energetiche e no-food come i prodotti per l’igiene. L’azienda, esporta l’85 per cento della produzione, è presente in Brasile, Stati Uniti, Ucraina, Messico, Cile e Costa Rica. Gualapack è già presente in Romania, dove, nel 2010, ha aperto il primo stabilimento a Nadab, una piccola cittadina vicino a Timisoara e a poche ore di distanza dal confine ungaro/romeno.
La terza azienda del gruppo è la Guala Dispensing (sede nella industriale D5 di Spinetta Marengo) che produce imballaggi in plastica: trigger, dispenser, nebulizzatori, pompe nebulizzanti per flaconi. Nel dicembre dello scorso anno è stato assegnato a Stefano Guala, presidente del Consiglio di amministrazione e amministratore delegato di Guala Dispensing e Bisio Progetti, il premio “Imprenditore dell’anno 2018” promosso dalla Camera di Commercio di Alessandria.