Colussi entra nel mondo del cioccolato con l’alessandrina Suissa (che dice addio all’impresa familiare) [Centosessantacaratteri]

di Enrico Sozzetti

Ancora ad aprile il titolare, Giancarlo Piella, esprimeva profonda soddisfazione per l’andamento del mercato delle uova di Paqua, cresciuto del dieci per cento. Un segno tangibile dello stato di salute dell’azienda di Arquata Scrivia che nel 2013, sull’onda di una crescita costante e sana, aveva investito oltre due milioni di euro per ampliare il magazzino.

Evidentemente La Suissa, nata nel 1981, era effettivamente una realtà produttiva sana e competitiva se Colussi ha deciso di rilevare la maggioranza azionaria, «preservando e mantenendo una forte relazione con la famiglia fondatrice che sarà parte importante nel progetto di sviluppo» come spiega una nota diffusa dal gruppo alimentare che ha il quartiere generale a Milano. Colussi entra così nel mondo del cioccolato e lo fa grazie a uno dei marchi storici della provincia di Alessandria. La produzione della Suissa (cioccolatini, praline, tavolette uova), prevalentemente a marchio proprio, ma anche per conto terzi, è concentrata nello stabilimento di quasi 10.000 metri quadrati, sorge a poche decine di metri dal sito archeologico di Libarna, dove l’export pesa per il 35 per cento e il fatturato consolidato nel 2018 ha toccato quasi i 17 milioni di euro, segnando «una costante crescita a doppia cifra».

L’operazione de La Suissa è stata supportata dagli Advisor Brera Financial Advisory e dagli avvocati Sismondi e Bonvicini per il Gruppo Colussi e dalla Società Vitale&Co e dallo Studio Pedersoli per il fondo Alto Capital III gestito da Alto Partners Sgr Spa.

La nota diffusa dal Gruppo Colussi parla della «possibilità di rafforzare la distribuzione in Italia e all’estero» e della «volontà di sviluppare nuovi progetti anche grazie all’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, di cui il Gruppo è partner strategico da anni».