La prima sull’ipotesi discarica presso il sito “Cascina San Lorenzo” di Mirabello.
La seconda su ARIAM, società partecipata con la quota maggioritaria di capitale di una multinazionale dei rifiuti.
1. Discarica a Mirabello? No. Punto
Questione chiusa. Del passato bisogna fare tesoro. Non basta far passare un pò di tempo, per poter pensare di sconvolgere quanto, in modo sofferto, è stato conquistato da diverse comunità, contro un azione che nacque male, proseguì peggio e si concluse con dolorosi strascichi. Impossibile riaprire certe ferite. Sul sito di Mirabello, Cascina San Lorenzo, non c’è nessun margine di trattativa per parlare di discariche. Questa è una questione chiusa. Da tempo. Impossibile e ripeto, impossibile, riaprire una discussione.
Anche dimenticando gli sforzi fatti per entrare nel Parco, i livelli di falda, il sito di Fontana Vecchia, le pubblicazioni scientifiche (come dimenticarle poi? impossibile), non possiamo. Perché viviamo tra questa gente, in questo territorio, e tutti si aspettano questo da noi Amministratori. E non per ideologie, ma per quanto è successo, per come questa storia di San Lorenzo è nata, evoluta e, fortunatamente, si è fermata.
Come si possono riaprire pagine, sofferte, già chiuse del passato? Come si può rimettere in discussione un risultato, che con tenacia, sofferenza, ha visto le comunità del nostro territorio in un impegno contrapposto anche a scelte amministrative di alcune amministrazioni stesse? Una pagina, triste, frutto di scelte non condivise, scelte non ben ragionate, partite male e proseguite peggio. Una pagine triste frutto anche di un concetto di progettualità più a vantaggio delle aziende e del breve termine, piuttosto che dei cittadini e di un futuro competitivo del territorio! Un percorso che ha visto diverse comunità, tanti cittadini adoperarsi raggiungendo risultati.
Come riaprire ora una pagina chiusa? Solo tagliando i legami con la base! E non la base di un Comune. No, la base di un territorio intero. Ricordiamo i comitati da Villabella, Valenza, Fosseto, San Salvatore, Giarole, Mirabello … Lo storico di cascina San lorenzo parla chiaro, così come le conclusioni oramai di quasi dieci e dico dieci anni fa: sito non idoneo.
2. Per quanto riguarda la multinazionale dei rifiuti presente nel nostro territorio monferrino.
Altra questione. Questa invece ancora aperta e da chiudere velocemente. Abbiamo una multinazionale nella società partecipata ARIAM del nostro territorio con una quota maggioritaria. Nessuna azienda di quel tipo ha interesse a investire se non facendo ben altro che discariche amianto! Si marca un territorio, che si svende per qualche soldo facile e subito, si ottengono qualche marciapiede e strade nuove, e poi il territorio si svaluta negli anni! In pochissimi anni. E su quei marciapiedi, bei marciapiedi chi ci camminerà più?
Oggi possiamo come Comuni del Monferrato liquidare questa società, rinunciando alle quote CONAI, azione intanto già fatta fino a poco tempo fa per far fronte a esigenze di pareggio di bilancio a fronte degli investimenti dell’ente COSMO. Un sacrificio pienamente sostenibile dal nostro consorzio dei Comuni, per liberarci finalmente di una multinazionale, che con errore, si è inserita nel nostro e ripeto nostro territorio. Possiamo e dobbiamo liberarci di questa multinazionale.
E poi, solo dopo, impostiamo dei tavoli di lavoro, di progettazione del territorio. Sull’amianto, sui sistemi di raccolta, di smaltimento. Possiamo accingere anche a diversi esempi su scala nazionale. Oggi possiamo e dobbiamo pretendere una progettazione condivisa e competente del territorio, che ascolti le direttive europee, che si confronti con le eccellenze italiane. Dobbiamo lavorare per un territorio coeso, davvero. Troppo spesso si sentono dichiarazioni di divisione, di particolarismi. E altre volte superficiali etichettature. Perché è più facile etichettare e stare fermi, piuttosto che mettersi davvero in gioco.
In sintesi:
1- Per Mirabello. Come riaprire ferite sanate con tante tribolazioni? Come amministratori pubblici non possiamo fare questo senza tradire la base da cui veniamo, della quale facciamo parte. Discorso chiuso.
2- Per la multinazionale nel Monferrato casalese. Come poter fare ragionamenti con una multinazionale? Il territorio casalese si deve liberare della multinazionale e deve dare un messaggio forte e chiaro. Come successe per la transazione Eternit. I Comuni sono molto di più che aziende. E poi, solo poi, tutti i Comuni insieme potranno ragionare sul futuro del territorio monferrino. Pretendendo però competenza, senza timore dei tecnici e imbarazzi su scelte del passato. Guardando a modelli di eccellenza. E avanti tutta! Il territorio merita e aspetta risposte forti, lungimiranti e sostenibili. Oggi e domani.
Ing. Luca Gioanola
Sindaco di Mirabello Monferrato – Alessandria
Direttivo nazionale dei Comuni Virtuosi