Un viaggio storico e archeologico nel patrimonio di Acqui Terme

Presso la sede della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo vengono presentati i prossimi progetti che vedono coinvolta la Città di Acqui Terme. Alessandra Terzolo, assessore alla Cultura, dichiara: “Sono lieta di poter presentare presso la Cittadella gli importanti progetti culturali realizzati dalla Soprintendenza, dal Sistema Museale di Acqui Terme e dall’Amministrazione comunale. Sono progetti di valore, volti a esaltare la nostra città e le sue peculiarità. Ci sarà una vetrina sensazionale legata alla storia, un’occasione unica che ci permetterà di celebrare con forza il nostro patrimonio culturale. Dal 2018 programmiamo un Biennio di iniziative e attività che svolgiamo grazie al supporto della Soprintendenza. L’obiettivo è quello di valorizzare il nostro Sistema Museale perché sia maggiormente conosciuto e compreso, anche fuori dai confini cittadini. Sono quindi previste, nel Biennio 2019-2021, tre importanti attività che si ripeteranno ogni anno: nei mesi di aprile e maggio laboratori didattici per le scuole, un convegno tra maggio e giugno, e una mostra da giugno fino a febbraio. Si aggiunge nell’offerta anche l’importante progetto Tra-secolare, grazie al lavoro degli Amici dei Musei Acquesi (AMA), che ha l’obiettivo di unire archeologia e arte contemporanea. Siamo molto orgogliosi che la Soprintendenza abbia voluto credere nella città di Acqui Terme, e la nostra città ne sarà sempre riconoscente. Voglio ringraziare tutti i conservatori museali e tutti i rappresentanti della Soprintendenza perché hanno dato nel tempo uno slancio, e un miglioramento, all’offerta culturale e didattica del museo”.

Il 2019 sarà infatti un anno movimentato all’insegna della storia e dell’archeologia. Due importanti appuntamenti animeranno la città di Acqui Terme, portando i cittadini e i visitatori in un viaggio per comprendere i rapporti degli antichi Liguri con Roma e conoscere il patrimonio custodito all’interno del Museo Civico di Acqui Terme. Saranno numerose le occasioni per il pubblico di scoprire la storia della città e i suoi tesori.

Dal 31 maggio al 1° giugno la Sala Ex Kaimano (via Maggiorino Ferraris, 5) di Acqui Terme ospiterà il convegno “I Liguri e Roma. Un popolo tra archeologia e storia”. L’evento sarà un’occasione di incontro tra studiosi di differenti discipline, che si confronteranno su alcuni temi quali il rapporto con Celti ed Etruschi, le dinamiche del popolamento, la ritualità funeraria, i caratteri identitari e l’assimilazione nel mondo romano, le problematiche paleoeconomiche e ambientali, l’epigrafia epicoria e latina, le testimonianze storiche sull’incontro e scontro con i Romani. Un evento frutto della collaborazione tra la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Alessandria, Asti e Cuneo, il Dipartimento di Studi Storici dell’Università di Torino e la Città di Acqui Terme.

A conclusione del convegno, sarà inaugurato il 1° giugno alle ore 15.30, presso il Museo Civico Archeologico di Acqui Terme (Castello dei Paleologi), la mostra Le ceneri degli Statielli. La necropoli dell’età del Ferro di Montabone: una selezione significativa dei corredi funerari della necropoli di Montabone (AT), un cimitero di tombe a cremazione databile a una fase avanzata della seconda età del Ferro (II-I secolo a.C.). La necropoli di Montabone riveste una particolare importanza, in quanto è stata ritrovata intatta, alcuni metri al di sotto dall’attuale piano di campagna ed è stata indagata con le metodologie di scavo e di documentazione più aggiornate. L’esposizione rimarrà attiva fino al 23 febbraio 2020.

A sottolineare l’importanza di questa mostra interviene Marica Venturino, funzionaria archeologa della Soprintendenza e direttrice degli scavi archeologici di Montabone: “Nell’ambito delle iniziative culturali frutto della collaborazione tra il Comune di Acqui Terme e la Soprintendenza per il biennio 2019-2020 e in attesa della pubblicazione del volume monografico dedicato alla necropoli, che sarà pubblicato a fine estate, questa mostra rappresenta un importante contributo alla conoscenza dell’antico popolo dei Liguri Statielli, presto sottomesso – in modo anche cruento attraverso battaglie e deportazioni – dai Romani nella prima metà del II secolo a.C., ma della cui importanza rimane una eco nell’appellativo della città romana di Aquae Statiellae (Acqui Terme). L’esposizione vuole accompagnare il visitatore nella comprensione di alcuni dei corredi funerari delle tombe a cremazione del sepolcreto, che si data tra il II e la prima metà del I secolo a.C., per conoscere aspetti e modalità della ritualità di questa comunità e, attraverso questa, i costumi e le abitudini quotidiane degli Statielli”.

Presso il Museo Civico di Acqui Terme, aperto ufficialmente nel 1970 nella sede del Castello dei Paleologi, trova posto un considerevole numero di reperti di grande interesse storico e archeologico. Essi offrono, nel loro insieme, una significativa testimonianza della ininterrotta presenza umana nel territorio acquese, fornendo una visione complessiva del popolamento della città, dalla più remota antichità fino alle soglie dell’età moderna.

“L’occasione del convegno “I Liguri e Roma” e la concomitante inaugurazione della mostra sulla necropoli di Montabone “Le ceneri degli Statielli” costituiscono un momento importante per il Museo Archeologico e per la città – dichiara il nuovo Conservatore museale di Acqui Terme, Germano Leporati. – Un’occasione per puntare i riflettori sugli antichi Liguri e sul loro rapporto con Roma (che nelle origini di Acqui trova un caso emblematico) e sul patrimonio custodito dai depositi del museo: i materiali degli scavi di Montabone sono uno degli innumerevoli tesori che custodiamo e che attendono di essere adeguatamente musealizzati e resi visibili ai visitatori. Trattandosi in questo caso di un contesto particolarmente affascinante come quello dei Ligures, su cui i dati sono ancora discontinui, e data l’unicità del contesto intatto e indagato scientificamente tanto da consentire ipotesi di ricostruzione di rituali e offerte, questa mostra risulta di particolare auspicio per una futura espansione dell’offerta espositiva del museo archeologico. Grazie al lavoro della dott.ssa Venturino della Soprintendenza e della dott.ssa Robino, già conservatrice del museo, che hanno progettato e ideato la mostra, Acqui può aggiungere un altro tassello significativo alla conoscenza della storia di questo territorio e alla sua diffusione presso il pubblico, nonché alla consapevolezza degli abitanti dell’acquese circa la ricchezza della propria storia ed i tesori che la città possiede e che attendono di poter trovare la collocazione espositiva che meritano”.