L’Italia dei borghi isolati, dove non ci sono bar, negozi o farmacie. La desertificazione commerciale avanza. Impegno di “Sì Chiamparino-Demos”: fiscalità agevolata per non sparire.
Paola Ferrari è la capolista, nel collegio elettorale di Alessandria per le Elezioni regionali del prossimo 26 maggio, proprio della formazione civica “Sì Chiamparino-Demos”.
La lista è nata dall’unione tra Scelta di Rete Civica (già presente in Consiglio regionale) e Democrazia Solidale, e si presenterà in tutte le circoscrizioni elettorali del Piemonte.
Sono piccoli paesi, a volte manciate di case, sparsi anche in Piemonte e nella Provincia di Alessandria.
“Da quattro anni la desertificazione commerciale è schizzata del 30%. Ed entro dieci potrebbe raddoppiare – ragiona Ferrari -. Il Piemonte guida la classifica dei paesi orfani di negozi, circa il 40% del totale, seguito da Lombardia (15%), Liguria (6%) e Abruzzo (5%).
In cima alla lista delle richieste per non morire definitivamente, c’è una fiscalità agevolata. “Un bar di un paesino sperduto tra le colline paga le stesse tasse di uno a due passi dal centro di Alessandria: è una follia. Dobbiamo individuare strumenti fiscali che consentano agli imprenditori di investire nelle aree periferiche. Sono misure più funzionali dei contributi una tantum” sostiene Ferrari. E cita il modello virtuoso della Sicilia, con il programma “Zone franche montane”: fiscalità agevolata nella forma di credito di imposta.
“Altre richieste su cui insistiamo da tempo sono la riduzione dell’Irap e l’eliminazione, nelle aree montane, degli studi di settore, falsati da turismo stagionale e presenza di comunità sempre più ridotte. Si chiede poi una deroga sulla fattura elettronica, che rischia di mettere in difficoltà gli anziani gestori di negozi di periferia o di montagna”: aggiunge Ferrari.
“Combattendo la desertificazione commerciale si lotta anche contro l’abbandono e lo spopolamento dei piccoli borghi. E magari, perché no, si rilancia il turismo in aree ai margini con nuove strutture ricettive – spiega ancora – Salvare i negozi nei piccoli centri significa tenere in vita importanti presidi sociali: l’esempio più chiaro è quello dei bar di paese, spesso veri e propri centri di aggregazione. E in più c’è in gioco il futuro delle comunità più isolate: salvare i servizi diventa un argine alla fuga dei giovani verso le città”.
“Stiamo parlando di aree fragili – conclude Paola Ferrari – Un eventuale collasso avrebbe conseguenze su tutto il Paese”. La missione è quella di scongiurare le previsioni dell’Ocse che fissano, entro il 2050, la concentrazione del 95% della popolazione mondiale nelle aree urbane.