Enosis Meraviglia comincia il 2019 ‘col botto’: due grandi ‘bianchi’ dal Gavi e dalla Calabria ai palcoscenici internazionali

Dalle colline del Gavi il miglior vino bianco secco del mondo, e in Calabria (terra con tradizione di vini rossi) un bianco premiato tra i primi 100 vini del 2018 da Wine Spectator, che è un po’ la ‘bibbia’ dei grandi intenditori di vini.

Non poteva cominciare meglio il 2019 per Enosis Meraviglia, eccellenza internazionale nel mondo della ricerca e della sperimentazione enologica, e della scoperta e ri/scoperta di vitigni straordinari. Fondata ormai molti anni fa dall’enologo Donati Lanati, Enosis è oggi una vera università del vino nel cuore del Monferrato, con laboratori sperimentali ad avanzata tecnologia, e aule dedicate alla didattica, per raccontare la storia dell’acino, e della vite.

Il ‘core business’ di Enosis Meraviglia però, e il suo vero biglietto da visita, è e rimane la capacità di portare i ‘suoi’ vini, e ovviamente le aziende vitivinicole per le quali li realizza, al top dei riconoscimenti internazionali.

Quasi impossibile ‘intercettare’ Donato Lanati, se non attraverso qualche messaggio su whats app: l’enologo è perennemente in viaggio nel mondo, al servizio di una selezionata clientela internazionale, ma le sue radici rimangono italiane, e monferrine. Per cui c’è da immaginarsi la sua soddisfazione (ampiamente confermata dallo staff di Enosis) nel constatare che, ancora una volta, grandi vini italiani hanno fatto ‘centro’, conquistando importanti riconoscimenti.

Due, appunto, i casi recentissimi.

Il ‘Vecchia annatadella cantina Broglia di Gavi, realizzato con la consulenza di Enosis Meraviglia, è infatti ufficialmente il miglior vino bianco secco del mondo. Il riconoscimento è arrivato nei giorni scorsi al Palazzo dei Congressi di Strasburgo, al «Concours des grands vins blancs
du Monde» a cui hanno preso parte 766 etichette di 19 nazioni.

Il bianco della cantina Broglia ha ‘sbaragliato’ la concorrenza nella categoria ‘monovitigni’ del concorso patrocinato dall’Organizzazione internazionale della vigna e del vino con una bottiglia dell’annata 2009, che va bevuto dopo 8 anni di attesa. Un raro esempio di bianco ‘longevo’, di grande consistenza e spessore, e certamente anche di grande prezzo: viene venduto sul mercato come al ristorante intorno ai 150 dollari a bottiglia. “Una soddisfazione doppia – confermano ad Enosis – perché siamo riusciti a portare ad un traguardo internazionale straordinario un vino di casa nostra: dimostrazione di quali potenzialità ci siano sulle colline del Piemonte alessandrino, anche se magari non sempre sfruttate al meglio”.

Il secondo importante risultato italiano di questi mesi, per Enosis, riguarda un altro cliente, la cantina Librandi, in Calabria.

Il Critone, un bianco che prende il nome dell’allievo prediletto di Socrate, è un uvaggio di Chardonnay (90%) e Sauvignon Blanc (10%). “Due vitigni perfettamente ambientati nelle tenute Rosaneti e Critone che concorrono alla produzione di un vino fresco e sapido, ma al tempo stesso profondo e persistente: la nostra idea di bianco internazionale”, dice una nota dell’azienda. La pensa così anche Wine Spectator, autorevolissima rivista punto di riferimento mondiale del settore, che ha premiato il vino realizzato da Enosis per Librandi collocando il bianco calabrese fra i primi 100 vini del 2018.

Il risultato? Le 50 mila bottiglie di Critone disponibili sono andate subito esaurite, e così circa 500 mila bottiglie di altri vini della cantina calabrese.

Il messaggio che se ne ricava è evidente: sempre più il mercato del vino punta sulla qualità, sull’eccellenza ‘certificata’, che determina ovviamente anche il prezzo, e trasforma in un vero investimento la bottiglia che sa raccontare e interpretare la storia di un territorio.

Una scommessa che, quando Donato Lanati cominciò la splendida avventura di Enosis Meraviglia, pochi avrebbero fatto. E che oggi invece è consolidata realtà.