Boldi (Lega) su rinnovo contratto sanità privata: “12 anni di attesa sono assurdità: il Governo intervenga e sblocchi la situazione”

“I dipendenti delle strutture sanitarie private aspettano il rinnovo del contratto di lavoro da 12 anni: un tempo francamente inaccettabile, e ne sanno qualcosa i lavoratori alessandrini del comparto. Non si può davvero più aspettare, e con la collega Lorenzoni ho sollecitato il Governo ad intervenire: sono certa che lo farà in maniera rapida”.

L’onorevole Rossana Boldi, vice presidente della XII Commissione (Affari Sociali) della Camera dei Deputati, anche dopo confronti con chi nella sanità privata alessandrina ci lavora, ha deciso di intervenire direttamente, “perché la situazione è francamente insostenibile: si tratta di lavoratrici e lavoratori qualificati, che rappresentano una ‘gamba’ imprescindibile del nostro sistema sanitario, e di cui i precedenti governi hanno ignorato esigenze e diritti, quasi si trattasse di operatori di serie B. Anche in questo caso, come purtroppo in tanti altri, tocca ora a noi porre rimedio, e trovare una soluzione equa”.

L’interrogazione dell’on. Boldi, insieme alla collega Lorenzoni, si rivolge al Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, e a Ministro della Sanità, e ricorda “è più di un anno che si sono aperte le trattative con le associazioni datoriali, ARIS e AIOP, ma ancora non si è giunti alla conclusione, anzi sono in una fase di stallo. Secondo quanto denunciato dai sindacati le delegazioni datoriali hanno tenuto una posizione rigida, insistendo nel rifiuto a quantificare le risorse economiche da mettere sul rinnovo del contratto, e sostenendo che tutto il costo deve esser posto in carico alle Regioni”.

L’onorevole Boldi chiede che l’Esecutivo si impegni per una riapertura del tavolo di confronto, e uno sblocco rapido della situazione: “i lavoratori della sanità privata hanno garantito in questi anni, e continuano a garantire nonostante la precarietà della loro situazione, prestazioni e servizi che sono fondamentali per gli equilibri dell’intero ‘sistema sanità’, e hanno pieno diritto ad un rinnovo del contratto, senza ulteriori slittamenti”.