di Cristina Bargero
Fridays for future, l’iniziativa della quindicenne svedese Gate Thunberg che da agosto ogni venerdì salta la scuola per recarsi davanti al Parlamento svedese a protestare contro i cambiamenti climatici si sta diffondendo a macchia di leopardo in tutto il mondo e venerdì prossimo arriverà anche in Italia dove in molti centri grandi o piccoli si mobiliteranno spontaneamente parecchi cittadini. È significativo che siano soprattutto i giovani ad essere preoccuparsi delle ripercussioni future del riscaldamento globale.
Il cambiamento climatico, tuttavia, è già in atto ed è destinato a continuare: le temperature sono in aumento, l’andamento delle precipitazioni sta variando: ghiaccio e neve si stanno sciogliendo e il livello medio del mare, si sta innalzando a livello globale. Entro il 2030 l’aumento della temperatura media globale sarà superiore agli 1,5 °C, ritenuti la soglia massima di sicurezza per avere effetti contenuti e gestibili. L’analisi delle anomalie di temperatura media annuale sul Piemonte, calcolate dal 1960 al 2015 mostra come, soprattutto nell’ultimo ventennio, si sia assistito a un caldo anomalo crescente. Cambiamento climatico ed eventi calamitosi aumentano la fragilità geologica di un territorio troppo cementificato: siccità e alluvioni con danni sull’agricoltura, la necessità di interventi di ripristino e di messa in sicurezza, l’aumento dei costi sanitari.
Ad Alessandria, nel 2017, ad esempio, rispetto alla media 1990- 2009, si sono registrate temperature più elevate di 0,63°C, con aumenti di ben 2,8°C nel mese di giugno e 2,4°C a marzo e agosto. Le precipitazioni nel 2017 pari a 321mm sono state le più basse dal 1989 ad oggi. Nelle città maggiori è preoccupante poi la concentrazione di polveri sottili in inverno, quando alle emissioni dei trasporti si accompagnano quelle da riscaldamento.
La nostra provincia appare un territorio fragile dal punto di vista ambientale: nel passato si sono verificati gravi episodi di inquinamento dall’Eternit di Casale Monferrato, all’Acna di Cengio, agli sversamenti nel fiume Scrivia, che hanno provocato un caro prezzo in termini di vite umane e di interventi di ripristino. I siti contaminati presenti nell’Anagrafe Regionale sono ad oggi 218, di cui escludendo i siti con iter concluso o con intervento non necessario, 91 richiedono un intervento di bonifica.
Per quanto riguarda il consumo di suolo i valori alessandrini sono leggermente superiori alla media regionale, mentre a livello di aree urbane il suolo consumato pro-capite è il più elevato di tutto il Piemonte.
Province | Consumo di suolo complessivo_% |
AL | 7,93 |
AT | 8,38 |
BI | 8,53 |
CN | 5,97 |
NO | 11,77 |
TO | 9,16 |
VB | 3,01 |
VC | 5,58 |
Piemonte | 7,35 |
Fonte Arpa Piemonte
Suolo consumato pro-capite nelle aree urbane anno 2016 | |
Comuni | mq |
Alessandria | 356 |
Asti | 293 |
Biella | 220 |
Cuneo | 354 |
Novara | 203 |
Torino | 97 |
Verbania | 226 |
Vercelli | 278 |
Fonte Arpa Piemonte
Proprio partendo da realtà piccole come le nostre è necessario accogliere l’appello della giovane Greta in un’ottica sia di conservazione dell’ambiente per le generazioni future ed anche di qualità della vita attuale all’insegna della sostenibilità.