“Il reddito di cittadinanza è stato presentato come una misura a garanzia del diritto al lavoro e di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza e all’esclusione sociale. In verità, è una misura meramente assistenzialistica, che realizza male uno slogan errato del Movimento 5 stelle. Inoltre, come testimoniato in audizione al Senato da Caritas e Comunità di Sant’Egidio la misura non contrasterà la povertà e, anzi, rischia di scatenare una guerra tra poveri e di penalizzare chi versa in condizioni di povertà estrema”.
Così, in una nota, il senatore di Forza Italia Massimo Berutti, che prosegue: “Il reddito di cittadinanza non ha alcun effetto benefico sulla produttività e sui consumi ed è disincentivante per la ricerca di lavoro. Determina un massacro burocratico e un utilizzo del debito che creerà un buco difficilmente colmabile”.
Un insieme di perplessità cui si aggiungono quelle relative alla platea dei beneficiari.
“Dai quasi 6 milioni di beneficiari promessi in campagna elettorale, la platea del reddito si è ristretta a circa 1,2 milioni tra singoli e nuclei familiari. Inoltre, il Governo ha scelto di penalizzare le famiglie numerose e di ignorare i disabili”.
Il senatore di Forza Italia è critico anche rispetto alle risorse stanziate: “prima si è parlato di 9 miliardi, poi di 6 miliardi, ora si parla di 5 miliardi. Sono numeri in libertà. Il tutto con un meccanismo di erogazione e di controllo complesso e farraginoso, che coinvolge enti locali, INPS, INAIL, CAF, centri per l’impiego, ma che ancora non prevede nulla di preciso. Basti pensare che sono ancora lontane le assunzioni dei 4.000 addetti previsti nella legge di bilancio 2018 per i centri per l’impiego, così come i contratti di collaborazione per i 6.000 navigator presso ANPAL Servizi spa. Veri e propri precari di Stato, che per volontà di Di Maio non verranno assunti in modo trasparente”.
Il giudizio finale non può dunque che essere negativo “considerato anche che non vi sono neppure gli incentivi per le imprese e per il lavoratore che il testo dovrebbe prevedere e che il Governo non è riuscito a trovare un accordo con le Regioni per l’implementazione”.
A fronte di un provvedimento bocciato senza appello, conclude Berutti, basterebbe implementare le proposte di Forza Italia per avere risultati utili e concreti per il Paese: “anziché un reddito assistenzialista, bisogna creare posti di lavoro. Bisogna attivarsi per diminuire le tasse e la burocrazia, intervenire sul cuneo fiscale, defiscalizzare per sei anni le nuove assunzioni, creare infrastrutture, dalla TAV al Terzo Valico all’Asti-Cuneo. Bisogna rendere competitive le imprese italiane rispetto a quelle straniere e attivare accordi con Paesi stranieri per incentivare l’export”.