di Dario B. Caruso
L’ultima ondata di fenomeni musicali non ha tardato ad invadere anche i canali istituzionali di comunicazione, quelli più nazional popolari, quelli della tradizione, quelli che il nuovo non va bene.
E’ sempre accaduto così: il nuovo – soprattutto il nuovo di casa – non va bene; fino a quando non ci sono soldi, interessi commerciali e prospettive economiche. Lo so, poi magari ogni tanto un pugno di ragazzi muore ma ci sta, in un’ottica di grandi numeri il sacrificio di uno zero virgola zero zero è trascurabile, anzi compatibile con il guadagno.
Tutti abbiamo ascoltato musica scomoda per gli adulti, fa parte del processo di crescita di un adolescente.
Parole volgari, note stridenti, ritmi incomprensibili.
Tutti abbiamo avuto i nostri Prisma Ebbasta (magari non così brutti) e i nostri YOUNG Pistolino (magari non così sfigati).
Però avevamo famiglie tranquille che ci facevano tornare coi piedi per terra, sorelle minori che ci chiedevano consigli sui compiti, genitori che ci spiegavano la differenza tra giusto e sbagliato, nonne che ci strafogavano di ravioli fatti in casa e nonni che ci versavano un bicchiere di rosso ma solo a pasto. Il pomeriggio preparavamo di nascosto bigliettini d’amore insulsi per la biondina della classe a fianco e scendevamo in cortile per calciare una palla sgonfia.
Oggi questo non c’è più.
Le famiglie sono sfasciate. Non tutte ma una buona metà.
I ragazzi vivono le ore di scuola come costrizione perchè a casa non ci sono regole, perchè a casa non c’è nessuno che ti dica cosa sia giusto e cosa sbagliato, nessuno spiegherà loro la differenza tra un piatto caldo fatto a mano e uno surgelato e riscaldato nel forno a microonde.
Per questa ragione la regola è diventata eccezione e viceversa.
La soluzione però c’è e sta nel problema.
Vi ricordate Credez? Ha incominciato facendo il figo e raccontando storie che capitavano solo a lui.
Poi un giorno lo abbiamo ritrovato a fare la pubblicità con la nonna, su un divano anni Settanta. Tornato alla quotidianità, sposandosi e avendo partorito un figlio ha perduto smalto e fascino.
Problema risolto.
P.S. un accorgimento: avvisate i ragazzi che Cherofobia non è solo il titolo di una canzone ma anche e soprattutto quella tendenza degli adolescenti a tergiversare, a non lasciarsi andare a facili entusiasmi per timore di essere scottati, a fidarsi di tutti e di nessuno.
Tranquilli, poi passa.
Diverrà entusiasmo, quindi accettazione.