La vita è come un film [Il Flessibile]

di Dario B. Caruso

Nei film accade una sorta di magia.

Le scene significative restano impresse nella memoria, non solo per le immagini che ti restano appiccicate come icone di bellezza ma anche per la colonna sonora che amplifica le immagini, le rende tridimensionali e dunque ancor più indelebili.

Ogni anno – a fine anno – metto ordine nei dodici mesi appena trascorsi.

Ogni benedetto momento che merita di essere ricordato è associato ad un brano musicale, ad un ritornello, ad un motivo che mi rimbalza nella testa.

È normale – potreste pensare – per uno che fa musica.

Certo.

Io però penso si possa estendere il concetto.

È normale per uno che vive.

Provate a entrare nel mio ragionamento e fate questo esercizio: scorrete le vostre fotografie, scegliete quelle che vi riportano ad allora e chiudete gli occhi.

Inevitabilmente i suoni prevarranno sulle forme, l’udito ha una memoria che non sbiadisce.

Non è un caso che due innamorati abbiano una loro canzone, che un bambino abbia una propria cantilena, che una ragazza si illumini ascoltando la frase del gruppo preferito o che un ragazzo incominci a battere le mani a tempo sulle cosce.

Non è un caso neppure che delle persone che non ci sono più ci saltano alla mente la voce e i loro modi dire ancor meglio che il contorno del viso.

La vita è come un film.

Conserviamo la nostra personale playlist, ascoltiamola mettendo in coda i motivi più recenti.

Non occorre essere musicisti per avere una colonna sonora; è sufficiente vivere pienamente.

Buon 2019.