A ottant’anni dalla promulgazione delle Leggi per la Difesa per la Razza, promosse dal governo fascista a partire dal 1938, è ancora importantissimo parlare, spiegare, studiare quanto accaduto in un tempo che pare lontano, ma poi così lontano non è.
Per questa ragione il giorno 18 dicembre, nell’Aula Magna, le classi quinte dell’istituto ITC Leonardo da Vinci-Migliara hanno partecipato alla conferenza tenuta dallo storico Cesare Panizza, che ha affrontato con i ragazzi la nascita, le cause e le conseguenze delle leggi razziali del 1938.
Il professore ha presentato, in occasione dell’ottantesimo anniversario dalla promulgazione, contenuti multimediali come video e immagini, spiegando l’obiettivo che queste leggi volevano raggiungere, ovvero insegnare ai cittadini italiani, attraverso il razzismo, ad essere il popolo dominatore sulle minoranze etniche.
Dalle colonie come l’Etiopia, conquistata nel 1935 da Mussolini, ai lager istituiti anche in Italia dal governo fascista a partire dal 1943, il razzismo si espanse a macchia d’olio, coinvolgendo le persone di colore e le comunità ebraiche, passando per le etnie sinti e rom.
Il professor Panizza ha inoltre illustrato il contenuto di queste leggi presentando alcuni esempi, come quello degli studenti ebrei espulsi da scuola, degli adulti ebrei che non potevano lavorare e degli italiani che non potevano avere relazioni con uomini e donne africane.
Argomenti dolorosi e quantomai all’ordine del giorno, ripetuti, con declinazioni e a latitudini diverse, in momenti differenti del tempo e della storia.
Il 2018, infatti, oltre a sancire l’ottantesimo anniversario dalla promulgazione delle leggi razziali, segna anche il settantesimo anno dall’adozione dell’Apartheid in Sudafrica ed il centesimo compleanno di Nelson Mandela, l’uomo che, più di tutti, si è battuto per fare in modo che il razzismo fosse solo un triste ricordo del passato. Un esempio importante per i giovani, che potranno conoscere più a fondo il mito di Mandela nella mostra “Ricordo Mandela”, allestita con i dipinti della Johannesburg Art Gallery a Palazzo Ducale, a Genova. “Se comprendere è impossibile – diceva Primo Levi, scampato ad Auschwitz e alle leggi razziali del ’38 – conoscere è necessario”.