Silvio Berlusconi ha vinto su tutta la linea, e secondo i sondaggi, se si votasse oggi con l’attuale Porcellum, “sbancherebbe” il Parlamento. Eppure fa il moderato, non ha fretta di far “saltare il banco”, sta dimostrando di saper vincere senza stravincere.
Certo, il nuovo premier arriva dal Pd (in realtà è un democristiano vecchia scuola), e il presidente della Repubblica anche (ma vecchia scuola Pci). Però è Silvio che detta le condizioni, e soprattutto incassa. Benefit personali e, a quanto pare, consensi recuperati, e crescenti.
Attenti al bluff, però: quel che, tutti insieme, i logori protagonisti della nostra politica tendono ad occultare è che la maggioranza degli italiani non spara, ma se ne frega di loro, completamente sfiduciata. Debora Serracchiani, in Friuli, ha vinto un bel fico secco: la metà degli elettori a votare non ci è andata, come l’anno scorso ad Alessandria, se rammentate.
Però, in questa fase, la mission dei partiti politici e dei loro esponenti è sopravvivere, mica trionfare. E anche in questo Berlusconi è il più bravo di tutti: sa attenuare i toni, è meno presenzialista di un tempo, non deborda con le sue demenziali barzellette.
Guarda il Pd schiantarsi senza paracadute, e in qualche modo lo sorregge, non lo schiaccia come potrebbe: perchè ci sono avversari a cui non si può e deve rinunciare, pena la propria stessa sopravvivenza.
Così sono Pd e Pdl: due facce della stessa medaglia, i contrappesi della stessa bilancia, l’uno funzionale all’altro. Speriamo, almeno, abbiano qualche idea su come condurci lontano dagli scogli. Ci accontentiamo di poco, oramai.
Ps: ho appena visto Brunetta ed Epifani gigioneggiare in coppia da Mentana, alla Stanlio e Ollio. Che bello essere tutti uguali, e contenti: no?