Nell’ottica di un sempre più fertile e proficuo dialogo interculturale tra le varie identità che compongono il nostro tessuto cittadino e nazionale, domenica 9 dicembre le porte di Palazzo Lignana di Gattinara, sede della Fondazione Elisabeth de Rothschild, si apriranno per festeggiare insieme la Festa di Chanukkah e l’imminente Santo Natale.
Gli eventi, organizzati dalla Fondazione con il Comune di Rivalta Bormida, prevedono il seguente programma:
ore 18:00 Saluti introduttivi
ore 18:10 Introduzione al significato della festa ebraica di Chanukkah (Festa delle Luci)
ore 18:30 Accensione solenne dell’ottavo lume di Chanukkah e accensione dell’albero di Natale
ore 18:40 Piccolo Concerto degli allievi della Scuola di Musica di Rivalta Bormida
ore 19:00 Buffet con specialità della tradizione ebraica e natalizia.
Come ogni anno, con l’avvicinarsi del solstizio d’inverno, tornano la festività ebraica di Chanukkah e quella cristiana del Natale. A Palazzo Lignana di Gattinara accendendo insieme le candele di Chanukkah e l’albero di Natale, racconteremo delle origini e del significato della festa di Chanukkah che ci riporta all’antico racconto dei Maccabei, al miracolo
dell’olio, alla felicità della libertà ritrovata.
La festa di Chanukkah è una festa stabilita dai Maestri del Talmud. Inizia il 25 del mese di Kislev e dura otto giorni. La festa celebra la nuova inaugurazione – questo è il significato del termine “Chanukkah”- del Tempio di Gerusalemme
dopo la vittoria dei Maccabei sulle truppe del re seleucide Antioco Epifane, avvenuta nel 165 a. C.
Guidati dal sacerdote Mattatià, della famiglia degli Asmonei, e dai suoi figli, tra cui Giuda Maccabeo da cui prende il nome la rivolta, gli ebrei opposero una resistenza tenace per difendere il monoteismo e la propria identità dal nemico che pretendeva di proibire loro lo studio e la pratica della Torah e di imporre, con la costrizione e la persecuzione, l’adozione della cultura greca e dell’idolatria.
Chanukkah è nota anche come Festa delle Luci o del miracolo dell’olio. Si narra, infatti, che al momento di accendere i lumi del Tempio dopo la nuova inaugurazione, fu trovata una sola ampolla di olio puro recante il sigillo del Sommo
Sacerdote, sufficiente appena per un giorno solo. Miracolosamente l’olio di quella piccola ampolla durò per tutti gli otto giorni necessari ai sacerdoti per prepararne dell’altro nuovo.
Per questo la festa dura otto giorni durante i quali si accendono le candele di un apposito candelabro a otto bracci più uno che si chiama chanukkiah.
Durante gli otto giorni della festa è tradizione preparare dolci fritti nell’olio per ricordare il “miracolo dell’olio” e giocare con i sevivon, detti anche dreidel, delle trottoline su cui compaiono le iniziali in ebraico della frase che recita “Un grande miracolo è avvenuto lì”.
Chanukkah e Natale hanno molti aspetti in comune: i loro valori universali, la loro carica simbolica. Sono feste gioiose,
amate da grandi e bambini per le emozioni che sanno trasmettere, per l’atmosfera poetica e, perché no, anche per i doni, per i giochi, per le frittelle e il panettone! E soprattutto cadono nello stesso periodo dell’anno, intorno al solstizio d’inverno, quando la luce comincia a prevalere sul buio, momento non a caso celebrato in tutte le culture fin dai tempi più antichi e di cui rimangono molte tracce anche nei rituali attuali in molte parti del mondo.
Chanukkah e Natale sono feste di luce. La luce, senza la quale non ci sarebbe la vita, la luce che illumina il nostro cammino e il cammino dell’umanità, che infonde calore e invita sempre alla speranza. La luce come simbolo anche
dell’orgoglio della propria identità, nel rispetto delle altre culture.