Come è noto nell’agosto del 2012 viene rimosso del pietrisco dai binari nella zona di Spinetta Marengo, in particolare in corrispondenza di Via Perfumo. Tale pietrisco viene accumulato in grande quantità a ridosso delle abitazioni situate nella suddetta via. A seguito di alcune segnalazioni fatte dai residenti circa la possibilità che tale pietrisco potesse contenere amianto, ARPA e SPRESAL effettuavano delle indagini che hanno in effetti dimostrato la presenza nel rottame pietroso di amianto crisofilo. A seguito di ciò viene ordinata la sospensione dei lavori di rimozione fino a quando non fosse stato presentato un piano di sicurezza.
Nelle notti del 24 e 25 Novembre 2012, eludendo tale indicazione, i lavori sono ripresi e la dimostrazione reale che ciò è avvenuto è che i cumuli di pietrisco sono indiscutibilmente aumentati lambendo sempre più da vicino le abitazioni. Viene quindi messa in opera da parte di ARPA una azione di “blindatura” dei cumuli che vengono ricoperti da una sostanza specifica che impedirebbe alle micro polveri di amianto di disperdersi nell’aria e di determinare gravi conseguenze per la salute degli abitanti la zona. Il problema è che nessuno era a conoscenza della ripresa dei lavori e se questi lavori erano svolti in condizioni di assoluta sicurezza per gli operatori e i cittadini.
Resta il fatto che a distanza di mesi questi cumuli sono ancora dove erano prima, nessuno è stato informato circa la durata di azione della sostanza protettiva precedentemente utilizzata, nessuno ha al momento notizie circa i tempi necessari per la totale rimozione del pietrisco. La situazione è diventata ormai insostenibile per gli abitanti della zona, non dimenticando poi che in diretta prossimità esiste un edificio scolastico. Tutti sono a conoscenza dei rischi derivanti dall’esposizione alle micro polveri di amianto e a maggior ragione ne sono a conoscenza gli abitanti di Spinetta Marengo che da anni devono convivere con una situazione ambientale molto grave.
Indispensabile quindi fare forti pressioni su Ferrovie dello Stato (RFI), latitante in modo imbarazzante in tutto questo tempo, affinchè questa situazione venga risolta al più presto nel rispetto di quello che è un diritto fondamentale dell’individuo e cioè il diritto alla salute.
*Capogruppo Lega Nord Comune di Alessandria