“Due comunità, quella universitaria alessandrina e quella dei commercianti e degli esercenti, che finalmente hanno l’occasione di avvicinarsi, guardardi negli occhi, aiutarsi a crescere a vicenda. Non con le chiacchiere, e tanto meno con mugugni e lamentele, ma con una collaborazione tanto semplice quanto concreta, e speriamo efficace. Si parte ora: tra un anno il primo bilancio”.
Il sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco è straconvinto: la Convenzione, siglata nei giorni scorsi, fra Comune, Università del Piemonte Orientale e associazioni di categoria del commercio cittadino non sarà solo un (importantissimo) sistema di sconti e agevolazioni per gli studenti universitari alessandrini, ma una formidabile leva di crescita.
Mattia Roggero, assessore al Commercio e allo Sviluppo Economico, ha studiato per mesi il dossier, e coinvolto uno dopo l’altro tutti i soggetti interessati: “E’ stato bello vedere questa filiera crescere, all’insegna dell’entusiasmo e della collaborazione. A me, che all’Upo mi sono laureato non molti anni fa, pareva assurdo che, a vent’anni esatti dalla partenza dei corsi dell’Università del Piemonte Orientale ad Alessandria, ancora non esistesse un meccanismo di agevolazioni, integrazione e ‘avvicinamento’ tra l’economia locale e i circa 3.000 studenti universitari che gravitano in città. Finalmente si parte”.
Ci tiene anche, Mattia Roggero, ad evidenziare che il suo partito, la Lega, dalla parte degli studenti, soprattutto di quelli meno abbienti, c’è da sempre: “Riccardo Molinari prima di me si è mosso in questa direzione, qui in assessorato, ma prima ancora in Regione Piemonte: insomma gli studenti sono il futuro della nostra comunità, e se altri per lungo tempo li hanno quasi ‘costretti’ a cercare lavoro altrove, il nostro primo intento è fare in modo che Alessandria sia attrattiva e ricca di opportunità: per gli studenti di oggi, che saranno poi i lavoratori di domani”.
Non solo: l’assessore al Commercio che la scorsa primavera ha raccolto con entusiasmo il testimone di Molinari ci tiene a ridadire un concetto: “Ve la ricordate l’Alessandria di tre o quattro anni, triste e depressa, con vie buie e semi deserte, anche in centro? In base ad una serie di parametri e dati statistici, ma anche solo girando in città, dialogando con la gente e scattando qualche foto, sto constatando una realtà tornata viva e in movimento: ed è solo l’inizio, o almeno così speriamo.
Diamo allora uno sguardo ai contenuti della Convenzione: “Mi piace sottolineare – evidenzia Roggero -, che l’accordo avrà un approccio non solo volontaristico (tutti gli esercenti che desiderano aderire possono contattare direttamente il comune, o le loro associazioni di categoria) ma liberale. Ossia non esiste una ‘scontistica’ obbligatoria per tutti. Può esserci la libreria che offre il 20% di sconti, un’altra il 15%. Così per i ristoranti, i bar, i locali in genere. Saranno poi gli studenti a valutare e scegliere, in assoluta libertà”. L’accordo per il momento è triennale, ma l’obiettivo è naturalmente renderlo stabile, e magari anche ‘esportarlo’. “Ci ha fatto particolarmente piacere – continua l’assessore – che il pro rettore, professor Barbato, abbia apprezzato e lodato l’iniziativa, auspicando che lo stesso format sia presto applicato anche a Novara e Vercelli”.
“Ottimo – interviene il sindaco Cuttica sorridendo – così per una volta siamo noi a dettare il passo, cercando di liberarci della sindrome di Cenerentola. Alessandria, pur facendo in conti con la crisi che aleggia non solo sul paese, ma sull’Europa, ha dimostrato in questo 2018 di possedere anticorpi, volontà, grinta e competenze, in diversi ambiti, per puntare ad un futuro brillante. Da questo punto di vista, diventare da città con l’Università città universitaria è fondamentale, e questa convenzione è un modo per avvicinare, davvero e concretamente, la comunità degli studenti al cuore di Alessandria, e delle sue attività commerciali”.
Inevitabile tentare anche una riflessione su un’altra questione dibattuta da tempo, ossia le residenze universitarie, e il sindaco Cuttica non si sottrae: “La collaborazione con la Diocesi, nel complesso Santa Chiara di via Volturno, è partita positivamente, e crescerà nel tempo. Ma siamo aperti a percorrere diverse altre strade. Grazie alla collaborazione con la Fondazione CrAl, una società specializzata sta predisponendo uno studio di fattibilità per il recupero di una parte dell’ex Ospedale Militare, con l’obiettivo di andare poi sul mercato, ipotizziamo con la formula del comodato d’uso di lungo periodo ai privati, per riuscire ad arrivare ad un pieno recupero e utilizzo di quell’area, fondamentale perchè in pieno centro. Ma ci sono anche altri edifici da valorizzare: l’edificio ex sordomuti di piazza Santa Maria di Castello, ad esempio. Ci piacerebbe che anche lì si trovasse il modo di coinvolgere privati capaci di investire e rilanciare, riqualificando non solo quel palazzo, ma tutta l’area circostante”.
Non manca una punta di ironia finale: “So che ci sono in giro alcune ragazze e ragazzi che preferiscono le occupazioni abusive di stabili pubblici: beh, non è quella la strada che ci interessa percorrere, lo sappiano gli alessandrini. Noi vogliamo costruire per Alessandria un futuro di qualità, e dentro le regole della convivenza civile: chi vuole il far west ha sbagliato città”.
E. G.