Il 2018, per il mercato immobiliare della nostra provincia, è stato certamente l’anno degli accordi territoriali per le agevolazioni fiscali: cedolare secca al 10% e significativa riduzione Imu. E già gli effetti benefici, in realtà come Alessandria in cui si è partiti in primavera, si stanno sentendo: sia sul fronte proprietari che inquilini”. Franco Repetto, past presidente provinciale e responsabile comunicazione della Fiaip (Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali), ma anche presidente della APPC, l’Associazione dei Piccoli Proprietari di Case, di questa operazione ‘a scacchiera’ sul territorio è stato uno degli artefici, e non nasconde la soddisfazione: “Grazie al recentissimo accordo con il comune di Novi – sottolinea – gli accordi territoriali sono ormai operativi nei principali centri zona: Alessandria, Casale Monferrato, Tortona, e appunto Novi. Mancano Ovada, Valenza e Acqui Terme, ma ci arriveremo. Abbiamo anche rinnovato gli accordi estendedoli a tutti i 181 piccoli comuni, che possono aderire solo agli sconti Imu: lì la cedolare secca resta per ora al 21%”.
Quali i benefici sostanziali per tutti i proprietari e affittuari di casa? “Sta a noi operatori del settore – ribadisce Repetto – far comprendere ai clienti, siano essi proprietari o inquilini, le significative opportunità legate alle nuove normative. Non solo: ci tengo a ribadire che per accedere ai benefici occorre ottenere un’ attestazione di rispondenza, che comprova il rientro all’interno dei parametri in rapporto alle caratteristiche dell’alloggio, alla sua collocazione, ed ovviamente al prezzo di locazione. Ed a rilasciarla possono essere solo le organizzazioni che hanno firmato l’accordo”.
L’importante però è che, attraverso questi accordi agevolati, il mercato immobiliare possa tornare a ‘respirare’, dopo un decennio di penalizzazioni fiscali, oltre che naturalmente di effetti negativi legati alla crisi economica. E’ significativo che si sia partiti da Alessandria (dove gli accordi sono stati siglati a fine marzo), ma che ora si stia estendendo ‘a macchia d’olio’ su tutto il territorio.
Proviamo allora a fare un po’ di chiarezza sul quadro normativo, e sui vantaggi fiscali, con cui oggi si trovano a fare i conti sia i proprietari di immobili, sia i loro affittuari.
Lasciamo la parola al presidente dell’Associazione dei Piccoli Proprietari di Case. “Esiste un mercato delle locazioni regolamentati dalla legge 431/1998 – sottolinea Repetto – dove troviamo due tipologie di contratto: A -Contratto di locazione “LIBERO” e B – Contratti di locazione “CONCORDATI”.
Per i primi i classici 4+4 abbiamo l’opzione di cedolare secca al 21% e pagamento pieno dell’imposta Imu e imposta di registro .
I contratti CONCORDATI sono suddivisi in tre tipologie 1) contratti ad uso abitativo agevolato
(art. 2 comma 3); contratti abitativi di natura transitoria (art.5 comma 1); contratti di locazione per esigenze abitative degli studenti universitari ( art. 5 comma 2 ).
Il 30 marzo scorso sono stati firmati i nuovi accordi relativi al comune di Alessandria, cui via via stanno seguendo accordi negli altri centri zona.
A questo proposito è stata stipulata una convenzione tra gli associati di Fiaip e la A.P.P.C. Alessandria. Nello specifico, sul sito del comune di Alessandria sono consultabili tutte le tabelle che tengono conto di diversi aspetti: zona; tipologia; caratteristiche; elementi , parametri oggettivi ; ecc ”.
“I patti territoriali – sottolinea Repetto – possono essere applicati ai contratti agevolati (i classici 3+2 durata minima ), ai contratti transitori (da 1 a 18 mesi) ed agli universitari (da 6 a 36 mesi).
I vantaggi sono notevoli: elenchiamo i principali , per i proprietari si va dall’applicazione della cedolare secca del 10% rispetto al 21%, ad una riduzione Imu del comune di Alessandria all’8,50 , oltre a quella fiscale di un ulteriore 25%. Per gli inquilini scattano meccanismi di detrazione fiscale sulla locazione cumulabili tra i contraenti . Inoltre le imposte di bollo e registrazione vengono azzerate se si opta per la tassazione con la cedolare secca”.
Ma come si fa, concretamente, a beneficiare di questi sgravi, e a sapere se se ne ha diritto? “I Comuni coinvolti – spiega Franco Repetto – pubblicano sul proprio sito internet l’accordo con tutti gli allegati, dove i firmatari hanno predisposto le tabelle e i parametri che consentono di verificare la fattibilità dei contratti. Il decreto interministeriale 16/01/2017 alll’art.1 comma 8 recita che per i contratti non assistiti, le modalità di attestazione sono da eseguirsi, sulla base degli elementi oggettivi dichiarati dalle parti contrattuali a cura e con assunzione di responsabilità, da parte di almeno una delle organizzazioni firmataria dell’accordo, della rispondenza del contenuto economico e normativo all’accordo stesso, anche con riguardo alle agevolazioni fiscali”.
Repetto giustamente non si sbilancia, ma fra gli addetti ai lavori l’entusiasmo è ‘palpabile’, e sono attesi numeri significativi, nell’ordine delle migliaia di nuove locazioni su base provinciale, grazie alle nuove regole.
“Si tratta – sottolinea Repetto – di uno stimolo straordinario per tutti, a partire ovviamente dai tanti proprietari di case oggi sfitte, che hanno una motivazione decisiva in più ad ammodernarle e riqualificarle , per proporle su un mercato come quello delle locazioni che, lo ricordo, nella nostra provincia, e in particolare nel capoluogo, continua ad essere molto attivo premiando effettivamente quella baricentricità della nostra provincia , e sta decisamente producendo risultati interessanti”.
Un po’ più complicato lo scenario sul fronte delle compravendite, soprattutto ad Alessandria e dintorni, e Repetto lo analizza con lucidità: “va fatta una netta distinzione fra immobili datati, se non addirittura fatiscenti, e non più in grado di rispondere alle esigenze odierne, e invece un patrimonio immobiliare moderno, o comunque adeguatamente riqualificato. Ad Alessandria oggi sul mercato ci sono anche tanti, troppi alloggi che certamente costano pochissimo, ma mercato in quelle condizioni non ne hanno, e difficilmente ne potranno avere. Altro è proporre la qualità, in termini non solo di immobili di nuova realizzazione, ma anche di prodotti adeguatamente ristrutturati, e dotati di tutte quelle peculiarità oggi ritenute giustamente fondamentali, a partire da quelle energetiche per il rispetto dell’ambiente”.
Conclude Repetto: “Il nostro prossimo obiettivo è ottenere una cedolare secca anche per gli affitti commerciali – espressamente richiesta nel Manifesto di Fiaip e di A.P.P.C. – e di eliminare l’Imu sui negozi sfitti. Il mondo immobiliare si aspetta che il Governo non si dimentichi di questi interventi, per far ripartire un comparto determinante per le imprese, il lavoro e i consumi”.