La chiusura di Pernigotti, un’azienda storica per la produzione alimentare italiana e un orgoglio Piemontese del cioccolato, è un danno incommensurabile per il territorio.
La scelta di chiudere la produzione in Italia è la decisione economica di una società privata che il Governo non può impedire, ma le colpe vanno rintracciate tra chi, negli ultimi anni, ha permesso la svendita di innumerevoli imprese storiche italiane, consegnandole nelle mani di chi pensa solo al profitto, senza rispetto per tradizioni centenarie e per i posti di lavoro.
Tuttavia, come annunciato dal ministro Di Maio, se un’azienda ha ricevuto contributi pubblici deve restituirli prima di delocalizzare.
Per questo ho inviato una interrogazione urgente alla Commissione Europea, chiedendo se Pernigotti ha ricevuto fondi europei da quando è stata acquisita dalla nuova proprietà turca.
Ma non solo. Negli ultimi dieci anni la Turchia ha ricevuto più di 10 miliardi di euro di fondi europei. Per questo ho chiesto se il gruppo turco che ha acquistato Pernigotti abbia beneficiato di questi fondi in Turchia agevolando così la delocalizzazione.
Non sappiamo ancora se questo è il caso, ma se così fosse chiederemo alla proprietà turca di restituire all’Italia e all’Europa i contributi ricevuti. E non faremo sconti.
Tiziana Beghin
europarlamentare M5S