Tortona – La scorsa settimana, dopo l’assemblea straordinaria della sezione tortonese della Lega, è stata ufficializzata la candidatura di Federico Chiodi, nella corsa a sindaco di Tortona.
Classe 1978, Chiodi è laureato in Lingue e Letterature Straniere ed è docente presso l’Istituto Saluzzo-Plana di Alessandria.
E’ stato vicepresidente di ASMT Servizi Industriali S.p.A. e, per un breve periodo, ha ricoperto la carica di assessore presso il Comune di Tortona con delega al personale, polizia municipale, sicurezza, protezione civile, pari opportunità. Attualmente è il segretario della sezione di Tortona della Lega.
Lo abbiamo avvicinato per rivolgergli alcune domande.
La notizia era già nell’aria. Ora, però, giunge l’ufficialità della tua candidatura a sindaco di Tortona la prossima primavera, per la coalizione di centro destra.
E’ un impegno importante, che ho accolto con grande determinazione e serietà. Mi candido non per velleità di carriera politica, ma per dare il mio fattivo contributo e concretizzare un progetto di rilancio della città che duri nel tempo. Ho chiari i bisogni dei tortonesi, per questo mi metto al servizio dei miei concittadini.
Hai dichiarato di voler compattare tutte le forze di centro destra della città. Come sono i rapporti con gli altri partiti?
Molto buoni. Mi auguro, partendo dalla mia candidatura, di coalizzare le forze politiche di centro destra in un programma condiviso per Tortona. E’ già in corso un dialogo con tutte le forze della coalizione, ho già avuto i primi incontri, e altri li avrò nei prossimi giorni.
In questa fase, è chiaro che parlare di programma elettorale è ancora presto. Ma di cosa ha bisogno Tortona per poter essere rilanciata?
La nostra città, prima di tutto, ha bisogno di lavoro e di veder ripartire l’economia; poi di sicurezza, intendendo il recupero dal degrado endemico in cui versa Tortona, che va dalla semplice trascuratezza (oggettivamente sotto gli occhi di tutti) fino alla lotta alla microcriminalità che è diventata un problema serio per la nostra comunità.
L’amministrazione comunale deve sapere essere vicina alle persone e alle famiglie che si trovano, loro malgrado, a vivere momenti di difficoltà se non, addirittura, condizioni di disagio e povertà.
Va benissimo promuovere le manifestazioni che, grazie anche al supporto di altre realtà cittadine, come la Diocesi ad esempio, hanno saputo portare pubblico a Tortona: cosa che, se dovessi essere eletto Sindaco, porterei avanti.
Va benissimo anche la realizzazione della Cittadella dello Sport che ritengo sia un progetto di grande impatto economico per la nostra città.
Tuttavia, in parallelo, bisogna risolvere i problemi primari della popolazione, e ho la sensazione che i tortonesi si sentano abbandonati dall’attuale amministrazione comunale. Ho anche un altro timore: se i cittadini, alle prossime elezioni amministrative, dovessero scegliere questa coalizione uscente, guidata da Bardone, o una declinazione della stessa, rischierebbero di assistere nuovamente ad uno stallo gestionale per quattro anni, e una concentrazione di decisioni nell’ultimo anno di mandato.
Cosa pensi dell’operato del Sindaco uscente?
Bardone, sostanzialmente, ha gestito l’ordinaria amministrazione e le emergenze che si sono profilate in questi quattro anni e mezzo, ma non ha avuto alcuna progettualità. In questi ultimi mesi punta a recuperare il consenso con manovre ad effetto e spettacoli pubblici che, badate bene, non sono il frutto della capacità decisionale di questa giunta quanto del contributo di altri soggetti terzi.
Per quattro anni non hanno portato avanti un piano regolatore che era già pronto – eredità della giunta precedente -. Un piano che era il frutto di un processo partecipato con tutte le categorie della città e condiviso con i cittadini.
Ora hanno portato in consiglio comunale un piano regolatore, al limite delle tempistiche risicatissime per la sua approvazione e senza la volontà di costruire un dialogo costruttivo con la città. Il piano regolatore proposto, con dichiarazioni ad effetto dell’assessore Fara, sembra essere un’azione volta ad ampliare il consenso elettorale.
Anche la sicurezza, con questa amministrazione, è diventata un problema allarmante. Il Sindaco Bardone si è vantato di aver assunto due vigili (assunzioni che erano già nel piano predisposto dalla giunta Berutti), ma si dimentica di dire che il personale in dotazione alla Polizia Municipale è diminuito, si dimentica di dire che sono diminuiti i servizi e che gli episodi di microcriminalità, sul territorio, sono aumentati. Cito i più eclatanti: la tabaccaia aggredita da cinque ragazzini, il furto, sempre da parte di un gruppo di minorenni, dello scooter (contenente parti della divisa) di un commissario dei vigili urbani, l’aumento dei questuanti e, ultimo, il signore che, in spregio al decoro, ha defecato nei giardini all’ingresso dell’Ospedale.
A proposito di Ospedale: anche in questo caso si poteva fare di più?
Il Sindaco, insieme ad altri esponenti e sindaci del Partito Democratico, ha fatto lo “show” di gettare le tessere del partito, ma nulla è cambiato. La giunta regionale, nel 2015, aveva promesso, a Tortona, il reparto di fisiatria ma, ad oggi, non si sa più nulla.
I reparti sono ridotti, i servizi ridimensionati e, in tutto ciò, c’è una realtà come la Fondazione CR Tortona, che nel corso degli anni ha effettuato considerevoli investimenti per la sistemazione del nostro Ospedale.
Il Sindaco non ha avuto la capacità di mediazione tra Provincia, Regione e Stato centrale, quando tutte le istituzioni erano a guida PD, rispettivamente con Rita Rossa, Sergio Chiamparino, Matteo Renzi, prima, e Paolo Gentiloni, poi. Non hanno saputo fare l’interesse del nostro territorio.
Per quanto riguarda i migranti, si dice che a Tortona le presenze siano più elevate che in altri comuni. E’ vero?
Per Tortona non è previsto l’arrivo di altri migranti, perché il numero, in proporzione, è già superiore rispetto agli altri centri zona. Il flusso, con il nuovo governo centrale, è comunque in riduzione.
Anche in questo caso, però, il Sindaco non ha saputo gestire bene l’emergenza e mantenere un canale di dialogo con il Prefetto.