1) Lunedì scorso, in pieno maltempo per Alessandria, nella ‘gettonata’ trasmissione di Telecity 7/Gold condotta da Dede Vinci, dove ai cittadini viene permesso di andare in diretta senza filtri e denunciare ciò che non va, è intervenuto Paolo Bolzani, Presidente dell’Unione Provinciale Ciechi, comunicando che in città non esiste mappa sinottica delle disabilità nei Piani d’Emergenza comunali e provinciali. Ho contattato Paolo Bolzani e ho saputo che sono circa dieci anni che cerca di riuscire ad ottenere un minimo risultato, trovando certamente chi lo ascolta, Ma da qui ad ottenere il risultato, ce ne passa. La motivazione pare sia la privacy, trovo però assurdo trincerarsi dietro il burocratese che impone in questo caso ingiustificati problemi di riservatezza. Sarebbe tempo che il settore di Protezione Civile si attivasse coinvolgendo le Associazioni delle persone con disabilità per redigere la mappa delle varie disabilità presenti sul territorio e pianificare i soccorsi in caso di emergenza. Alle associazioni basterebbe una firma di consenso degli associati per bypassare il blocco della riservatezza. Ho voluto documentarmi e capire se in Italia qualche Comune ha realizzato un capitolo di una mappa sinottica delle disabilità nel Piano di Protezione Civile Comunale, e ho trovato città ben organizzate. Cito due link utili per chi fosse interessato: da SuperAbile/INAIL – Il contact center integrato per la disabilità – “Terremoto, aiuti alle persone con disabilità. Dalla Carta di Verona le linee guida per l’azione”, e dal Dipartimento di Protezione Civile Nazionale: “Monitoraggio dei sistemi di allertamento e soccorso in emergenza per le Persone con disabilità Risultati dell’indagine per le Protezioni Civili Provinciali, le Associazioni di Volontariato, le Persone con disabilità”.
Ad Alessandria siamo sempre un po’ in ritardo nel fare le cose, ci mettiamo degli anni ma con un po’ di buona volontà magari nel prossimo futuro…
Voto: 3
2) La scorsa settimana di fine ottobre è iniziata con un bel sole caldo sole per passare a maltempo eallerta. Domenica 28 ottobre è accaduto un fatto che ritengo eccezionale: alle 18 circa squilla il telefono fisso e una voce molto chiara registrata dalla Protezione Civile Comunale comunica che il sindaco di Alessandria Cuttica di Revigliasco, con apposita ordinanza, ha disposto la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado per lo stato di allerta meteo fino alle ore 24.00 di lunedì 29 ottobre. Ho tre nipoti quindi prendo premura di comunicare ai miei figli tale decisione, ma anche loro ne sono stati informati. In tante case non ci sono bimbi, ma quella comunicazione è stata importante perché ha fatto sapere che ci sarebbe stata un’allerta utile per tutti. Sulla decisione di chiudere le scuole: è un atto dovuto per evitare gravi rischi e alcune critiche in merito (perché ci sono state) lasciano il tempo che trovano: meglio prevenire che piangere eventuali vittime, e un Sindaco ha la responsabilità di prendere decisioni anche poco popolari, proprio per la sicurezza della sua comunità. Prendo atto che Alessandria ha fatto un passo avanti in comunicazione preventiva, in caso di una eventuale emergenza con l’Alert System. Quattordicimila avvisi ai cellulari a cui si aggiungono i numeri fissi di cui sono testimone. Sono anni che sono documentata su questa possibilità che hanno i Comuni e le loro Protezioni civili: l’informazione preventiva utilizzando i mezzi tecnologici. Nel 2001 sentii parlare per la prima volta di nuovi modelli per la pianificazione dell’emergenza e dell’organizzazione degli interventi di soccorso: il metodo Augustus, il Vigilpro e il Civis Indomitus. Per soddisfare la mia curiosità, per aggiornarmi e valutare poi se Alessandria fosse dotata di un Piano di Protezione Civile, ho trovato ciò che cercavo e anche di più in un volume guida, con la prefazione del Direttore del tempo dell’Agenzia Nazionale di Protezione Civile Franco Barberi dal titolo: “La pianificazione sociale delle emergenze. Informare, formare, comunicare” di Alberto D’Errico, Fabrizio Cola, Luigi De Luca (tre esperti provenienti dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco) pubblicato nel settembre 2000. Prima del ’94, la comunicazione di avviso e allerta veniva svolto tra pochi: prefetti e comuni, e si usavano i fax. Questo libro guida sarebbe stato un prezioso strumento anche per i responsabili di protezione civile e per chi doveva negli anni precedenti stilarne i piani.
Voto: 9
3) Al Ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Tanto di cappello e rispetto per il suo curriculum prima di diventare Ministro, ma fa specie leggere certe dichiarazioni scritte di suo pugno in una lettera e inviata a La Stampa. Ecco cosa scrive Sergio Costa: “Non vogliamo i soldi europei anti dissesto. Il governo non intende farsi prestare gli 800 milioni per opere contro il dissesto idrogeologico che erano stati concordati con la Banca europea degli investimenti (Bei) dalla task force «Italia Sicura», sciolta a luglio”. Le motivazioni si trovano aprendo il link. Resto stupita e mi chiedo se il Presidente del Consiglio e i Viceministri sono in accordo su questa scelta, perchè se siamo un paese “ricco” tanto da snobbare tale possibilità, sarebbe ora di tirare fuori e da subito i fondi necessari per far ripartire ogni territorio del paese, e soprattutto che il Governo finanzi ogni opera in attesa di conclusione da anni. Alessandria attende ancora almeno una cassa di esondazione per essere ulteriormente difesa. Chi Governa ha il diritto e il dovere di decidere il meglio a beneficio del paese, ma dico: è il momento di fare ‘il sofistico’? In questi ultimi giorni di disastri immani e perdite di vite in ogni Regione di Italia, fra dissesti idrogeologici, franosi o sismici, dove crollano ponti, collassa la viabilità, quanti denari occorreranno per ripristinare tali danni e dare almeno un conforto economico a chi ha perso casa, attività e la vita? L‘Italia sono anni ormai che subisce danni da calamità naturali e non (ad essere corretti terremoto, maremoto, tifone, meteoriti sono calamità naturali, al contrario franamenti e dissesto idrogeologico sono danni provocati da incuria composta di chiacchiere e zero fondi). E’ tempo di agire, ministro Costa.
Voto: 2