La situazione politica nazionale, con le rapidissime evoluzioni di questi giorni, ha tra l’altro posto in maniera evidente la questione dell’attuale, gravissima crisi del Partito Democratico, e del suo stesso futuro.
Un Partito che, oltre a dimostrare un’evidente frattura al proprio interno, ha ulteriormente confermato la propria incapacità nell’ascolto degli iscritti e degli elettori, se non addirittura il fastidio da taluni manifestato quando iscritti ed elettori, legittimamente, esprimono le proprie opinioni.
Noi di Prossima Alessandria, anche guardando con attenzione e affinità alle iniziative che sul territorio nazionale e regionale si stanno moltiplicando per un profondo rinnovamento e cambiamento del partito, chiediamo:
– che si ritorni ad ascoltare la voce degli iscritti ma soprattutto degli elettori, prima che entrambi diventino un ricordo del passato;
– che nel contempo cessi la guerra di accuse, spesso infamanti quanto irreali, come quelle formulate ai parlamentari selezionati con le primarie, che anzi rivendichiamo come sistema democratico di miglioramento della classe dirigente; è evidente che i franchi tiratori si nascondono tutti tra le vecchie volpi della politica;
– che si arrivi perciò, al più presto, come chiede Giuseppe Civati (nella foto), a un nuovo congresso del partito aperto, “senza tessere, senza liste, senza correnti”.
Noi di Prossima Alessandria pensiamo anche che non si debba fare un partito a sinistra del Pd, semmai bisogna occupare diversamente lo spazio che il Pd ha occupato (male) negli ultimi tempi.
Perché, per citare Ilda Curti, noi vogliamo essere: “liberi di pretendere un’idea di partito moderno, progressista, laico e di sinistra che tenga insieme le differenze.”
Prossima Alessandria