Grigi ‘a fondo’ con la Pro Piacenza: troppe distrazioni difensive

di Jimmy Barco
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Dal Mocca – Secondo turno di campionato per i Grigi, ancora al Mocca ma stavolta impegno casalingo domenicale a tutto tondo contro il Pro Piacenza. Particolare la storia della partecipazione della squadra emiliana a questo campionato perché il club si è iscritto in extremis perchè i proprietari storici del club avevano deciso di non proseguire l’attività.

Sul filo di lana però è intervenuto un gruppo di imprenditori foresti che, in un baleno, hanno rilevato le quote della società, hanno adempiuto a tutte le formalità del caso e hanno riportato in vita una realtà che pareva inevitabilmente destinata alla scomparsa. Naturalmente è stato fatto tutto di corsa, squadra compresa, e vedremo quanto la fretta sia stata pure una buona consigliera.

I Grigi invece, dopo aver sbaragliato nel turno d’esordio la Juve U23, hanno vissuto una settimana alla grande e sono diventati oggetto di un’insperata (e meritata) apertura di credito da parte degli sportivi mandrogni e, di conseguenza, pure dei media locali. Oggi al Mocca però dovrebbe aspettarci la tipica partita di campionato che potrebbe avere implicazioni diverse rispetto alle tante anomalie dell’avversario precedente e a quella vittoria che ha riempito di orgoglio un po’ tutti.

Al Mocca il terreno è, come sempre, perfetto ma il pomeriggio è afoso, tenuto conto che siamo alla fine di settembre. Ma se in questa stagione le anomalie si riferissero solo alle condizioni atmosferiche saremmo a cavallo ….

La partita. Qualche sorpresina da parte di D’Agostino (dentro Gazzi dal 1’) con Tentoni fuori per malesseri muscolari. Il mister fa di necessità virtù e impiega il giovane mancino Panizzi come terzino destro, fuori Bellazzini, Gatto e Maltese mezzali e il 4-3-3 è fatto.

Solo Gazzi non arriva alla sufficienza [Le pagelle dell'Orso Grigio] CorriereAl

Giannichedda invece schiera il 3-5-2 e, come vedremo, i suoi quinti saranno quelli che tatticamente vincono la partita.

L’inizio è tutto a favore dei piacentini ma, a parte una bella e pericolosa conclusione al 6’ e una paratona di Cucchietti al 18’, si vede solo calcio ruminato. A metà primo tempo i Grigi crescono e, senza mai impensierire più di tanto la retroguardia ospite, tengono il campo con disinvoltura fino al riposo.

La ripresa riparte con gli stessi stabili equilibri già visti, ma al 55’ comincia la via Crucis della difesa mandrogna la quale regala tre palle gol facili facili in 12’ a Nolè e compagni, i quali le sfruttano come da copione: al 67’ siamo così 3-0 per gli ospiti.
Dopo, fra un’incursione e l’altra dei piacentini, arriva un rigorino gentile omaggio della difesa ospite e Bellazzini trasforma: siamo al 70’.

I Grigi ci mettono volontà e frenesia per tentare un recupero impossibile, De Luca va vicino alla marcatura al 76’ ma non succede niente fino alla fine. Che dire: questa è stata partita vera e l’Alessandria ha commesso troppi errori individuali in difesa; dal punto di vista tattico siamo partiti pagando prezzi evidenti all’avversario e non siamo mai riusciti a uscire dal rifrullo di Giannichedda; sul piano fisico abbiamo in squadra almeno 4 giocatori in evidente deficit di peso e di volume rispetto ad una squadra tipo di categoria.

Gli errori individuali si possono correggere con il lavoro e l’applicazione ma trasformare ragazzi fisicamente evanescenti in altrettanti Hulk la vedo operazione più complessa. Aspettando Santini e Delvino.