Cosa succede dentro la maggioranza di centro sinistra del comune di Alessandria? Ha ragione chi percepisce, al di là dei proclami di unità di fronte all’emergenza, non pochi segnali di tensione, e qualche “scricchiolìo” di troppo? Non ci riferiamo (non solo, almeno) alle divergenze che hanno portato all’uscita dalla giunta degli ex assessori Puleio e Barberis, e ad un clima non propriamente idilliaco con i sindacati.
Nelle ultime settimane, e giorni, a manifestare non poca insoddisfazione (anche se dichiarazioni ufficiali non ne trapelano) sarebbero anche I Moderati, peraltro da sempre prudenti, come il loro nome impone, e abituati a lavorare “sul pezzo”, e con disciplina.
Eppure qualcosa che non va c’è di sicuro, e non è detto che, prossimamente, non ci possano essere anche svolte clamorose. Chi guarda anche, ogni tanto, alle vicende politiche torinesi, sa che pure sotto la Mole, in verità, il rapporto tra Fassino e il leader dei Moderati, Mimmo Portas, non è dei migliori. Ma ad Alessandria sembrano esserci ragioni decisamente più locali. Da un lato all’interno del partito guidato da Cesare Miraglia le modalità della “ridistribuzione” delle deleghe a Palazzo Rosso non sono state molto apprezzate. E l’assessore Falleti (organizzazione e semplificazione amministrativa) pare sia un po’ “isolato”, rispetto al nuovo “cerchietto magico” della giunta. Vero, o pure illazioni?
Ma, soprattutto, ad essere mal digerito è l’atteggiamento “poco collaborativo” sul fronte Atm. Dove il nuovo presidente, Gianfranco Cermelli (nella foto), da un mese si sta dando un gran da fare per “ricucire” i rapporti con dipendenti e sindacati, e per individuare soluzioni il meno possibile “dolorose”, pur tenendo conto della situazione drammatica dell’azienda, a fronte del forte “taglio” dei trasferimenti di Palazzo Rosso.
Ma è vero che quando Cermelli chiede udienza in comune, per un confronto su numeri e possibili soluzioni, viene “rimbalzato”? Ieri pomeriggio, in una seduta della commissione Sviluppo del Territorio particolarmente frequentata (a proposito: quante delle circa 40 persone presenti utilizzando abitualmente gli autobus Atm?), il tono del presidente Giancarlo Cattaneo, piuttosto incalzante e ultimativo nel chiedere un nuovo incontro di verifica “non oltre i primi di maggio”, ai Moderati sembra proprio non sia piaciuto. Più pesi, e più misure, nell’approccio alle diverse emergenze delle partecipate? Ed è il sindaco ad “ispirare” questa strategia, o piuttosto la subisce?