1) A questa notizia: “La provincia di Alessandria ritorna protagonista di Linea Verde, la nota trasmissione televisiva di RAIUNO, grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che, da anni, promuove il territorio attraverso un’attenta campagna di valorizzazione delle eccellenze locali sia sulle principali reti televisive di Stato che su Mediaset.” Un’importante vetrina per questa “cenerentola” del Piemonte, che ha ricevuto lo ‘schiaffo’ di essere stata lasciata fuori dalle agenzie turistiche locali sotto la sigla Atl, come se la nostra provincia non avesse nulla a che fare con il territorio del Monferrato, che comprende tra l’altro Casale Monferrato, con una lunga storia di appartenenza sotto molteplici aspetti. Abbandonati pure da Asti, e qui ci sono le motivazioni: “Turismo: Asti “saluta” Alessandria e stringe un accordo strategico con le Langhe”.
Quindi ben venga l’intervento della Fondazione alessandrina per pubblicizzare quel che la Provincia di Alessandria offre. Chi scrive ha molto tempo per leggere e per guardare documentari Tv, e noto che il territorio albese, cuneese e astigiano sono sovente presenti sui media nazionali nel promuovere i prodotti, le bellezze paesaggistiche e storiche. Istituzioni, fondazioni, imprenditori locali insieme collaborano instancabilmente per farsi conoscere. Negli anni ho percepito che Cuneo è sempre stata in simbiosi con il suo territorio. con Alba come ‘fiore all’occhiello’. Alessandria invece per quel che ne so nel passato non si è “spellata” per Casale e per tutto il Monferrato, e ha sbagliato. Questa critica va soprattutto a chi ha fatto politica provinciale nel passato. Tra Alessandria e Casale Monferrato forse non si è mai ‘sepolta’ l’ascia di guerra.
Voto: 9
2) Atl – Agenzie turistiche locali. 2019 elezioni regionali: l’attuale governo regionale si presenterà ai risiedenti della provincia di Alessandria per chiedere la promozione. Se l’è meritata? Credo proprio di no. Fin dall’inizio del mandato Chiamparino alla provincia di Alessandria non è stato concesso (primo caso dall’istituzione delle Regioni) un assessorato nel governo regionale, il che la dice lunga.
La nostra provincia è terza in Piemonte per estensione territoriale, popolazione, numero dei comuni (dati ISTAT aggiornati al 01.01.2018). A Torino sono andati sei assessorati, a Cuneo due, uno per ciascuno al VCO, Asti, Novara. Alessandria zero. Bella considerazione da parte di Chiamparino per la sua parte politica alessandrina. La premessa è per arrivare alla questione Atl – Agenzie turistiche locali. Nei giorni scorsi si è letto su molti organi di informazione di alcuni politici, eletti nella nostra provincia con diverse “casacche”, sorpresi e stupefatti perché Alessandria è stata esclusa dalla Atl, perdipiù in sordina, in fretta e furia e con la benedizione della assessora regionale a Cultura e Turismo Antonella Parigi (collegio Torino), senza che i nostri eletti ne sapessero nulla. Tagliare, accorpare pare sia stato un vezzo di questa amministrazione regionale, specifico per Alessandria e nel settore Atl. Interessante l’articolo de La Stampa del novembre 2014: “La Regione taglia anche le Agenzie turistiche: Alessandria e Asti finiscono insieme ad Alba”.
L’assessora Parigi circa quattro anni fa, appena insediata, intendeva accorpare le agenzie turistiche, solo che oggi da quel progetto di accorpamenti Alessandria è lasciata fuori: perché? In breve con copia e incolla il ‘succo’ dell’articolo “Gli enti destinati a scendere da 9 a 4. Nati nell’ottobre del 1996 grazie a una legge regionale, saranno a breve riorganizzate: questione di dare loro maggiore efficienza ed efficacia ma anche di risparmiare qualcosa. In diciott’anni, hanno svolto il compito di fornire assistenza ai turisti e valorizzare le risorse, promuovere manifestazioni, coordinare gli uffici Iat. Oggi le Atl operative sono 9, una per provincia con l’eccezione di Cuneo, dove c’è anche quella Langhe e Roero. A breve la mappa sarà ridisegnata e a riorganizzazione conclusa si scenderà a quattro: Torino, Cuneo, area Unesco (raggrupperà Alessandria, Asti, Langhe e Roero, con sede ad Alba) e Piemonte Nord (Novara, Vercelli e Valsesia, Biella e zona laghi)”. Questo è quanto progettato dalla Parigi nel 2014, mentre oggi veniamo scartati. Perché Alessandria è la “cenerentola” regionale da molto tempo?
Voto: 2
3) Il tragico crollo del Ponte Morandi a Genova ha spinto il Governo a verificare le condizioni e la ‘statica’ di tutte le infrastrutture italiane da nord a sud, isole comprese. Ill tutto ‘in fretta e furia’. Si legge nel web: “Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, annuncia che, in seguito al crollo del Ponte Morandi, il governo, è determinato a varare, a settembre, una grande operazione di messa in sicurezza infrastrutturale del Paese. Il piano non riguarderà solo la rete autostradale, i ponti, i viadotti, gli acquedotti, le dighe, ma anche le scuole e le situazioni di rischio causate dal dissesto idrogeologico. Sarà un’operazione di manutenzione senza precedenti, con investimenti ingenti in lavori pubblici. Negli ultimi anni il Paese e le sue strutture sono state trascurate, dimenticate. Si è pensato alle Nuvole (dell’archistar Fuksas)”. Dopo che i buoi sono scappati, si chiudono le porte della stalla, questo è il risultato (comunque positivo) prodotto sulla tragedia di Genova. A Roma per tanti anni, governo dopo governo fino al disastro, non si sono mai preoccupati di far fare un censimento delle situazioni territoriali, e suppongo anche che quando da Comuni e Province partivano richieste di fondi necessari per manutenzioni di strade, ponti, scuole, acquedotti, tali richieste di fondi venissero ignorate o liquidate con la risposta: “coperta corta, mancano i fondi”. Guardando solo a casa nostra, chiaramente ce lo spiega il Presidente della Provincia Gianfranco Baldi: “Manutenzione ponti: solo alla Provincia servono oltre 40 milioni”. Eggià, mancavano i fondi anche perchè per decennni le risorse sono state utilizzare per altro: sprechi, mangerie, corruzioni comprese, regalie ai potenti amici e agli amici degli amici. Abbiamo avuto tante “Marie Antoniette” nei governi e negli apparati dello Stato, che ci hanno s-governato fino a tre mesi fa. Tutti tranquilli, ‘tronfi’ con le loro lunghe mani sul potere fino a quando non è capitata una immane tragedia, con perdita di 43 vite umane e ‘a catena’ un disastro economico e sociale per una città come Genova, e per l’intero paese. Il punto è la ‘fretta e furia’ di relazionare che presenta perplessità e difficoltà, spiegate in questo articolo del 29 agosto: “Ricognizione opere pubbliche, strade, ponti e dighe, Uncem: non chiaro l’obiettivo generale-Le province sostituiscono il Mit: ai comuni lettere con richiesta di risposta in 4 giorni”. Raccolte tutte le segnalazioni e fatti i conti di quanti milioni di euro occorreranno per mettere in sicurezza le strutture indicate, Cassa Depositi e Prestiti aprirà i cordoni della borsa ?
Voto: 7