Partendo dalla volontà di mantenere l’efficienza e sviluppare l’attività della struttura dell’IPAB Lercaro di Ovada, ed evitare in futuro episodi drammatici come quelli recenti del mancato pagamento degli stipendi ai lavoratori, anche se l’amministrazione comunale di
Ovada, in merito ai problemi economici e gestionali esistenti, è riuscita per il momento a superare le difficoltà, il non conoscere con certezza il futuro di questa struttura fa temere che situazioni di questo tipo potrebbero ripetersi.
Noi riteniamo che l’IPAB Lercaro possa diventare il punto di riferimento, prevalentemente
per i non autosufficienti della zona dell’Ovadese, con la possibilità di offrire altri servizi al
territorio, ad esempio per soggetti affetti da alzheimer e la possibilità di gestire i dieci posti
letto quando verranno ripristinati per la continuità assistenziale.
Come sono importanti, a nostro avviso, le residenze per anziani autosufficienti, che esistono
nei comuni di questa zona e che svolgono un’attività significativa nel mantenimento dell’anziano accanto alla proprie radici, amicizie, abitudini, valori insostituibili per una vecchiaia serena.
Inoltre potrebbe essere sostenibile valorizzare alcuni spazi nell’ex Ospedale San Antonio di
Ovada, per ampliare le attività gestite dall’IPAB Lercaro, e per ospitare centri diurni di
assistenza, ad esempio per alzheimer o altri servizi utili per tutto il territorio dell’ovadese.
Questo progetto prevede il coinvolgimento di tutti i sindaci dei comuni dell’Ovadese nel sostenere la priorità dell’IPAB Lercaro come punto di riferimento per la non autosufficienza e possibili servizi collaterali, in accordo con la struttura sopra indicata anche in materia di competenze tariffarie per gli assistiti.
La nostra proposta, sostenuta dal concetto di “Comunità Zonale”, è importante nel periodo
attuale, dove si assiste ad uno continuo spoglio dei servizi nel territorio ovadese, in primis
una continua riduzione dei servizi di trasporto pubblico.
Rafforza la nostra convinzione il fatto che una struttura come l’IPAB Lercaro, con la sua storia di assistenza pubblica, sistemati i problemi economici e organizzativi possa diventare il punto di riferimento rilevante in materia di non autosufficienza per tutto l’ovadese.
Chiediamo pertanto ai sindaci dei comuni della zona dell’Ovadese un approfondimento su questa nostra proposta e un incontro per uno scambio di considerazioni.
Rsp.le CISL ZONA DI OVADA
G.B. CAMPORA ISNALDI
FP CISL AL-AT
CARMEN VECCHIONE