Le paure non ci servono e la comunicazione in questo senso è importante.
Meritano una qualche precisazione le affermazioni del Questore di Alessandria, riportate dal Piccolo il 20 luglio scorso, secondo cui tra le varie ragioni del calo dei reati in provincia da gennaio a giugno 2018 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno c’è la minore incidenza degli immigrati.
Intanto colpisce il titolo e la locandina dello stesso giornale: “CON MENO IMMIGRATI I REATI SONO IN CALO”, un messaggio che collegando reati e immigrati pare quasi uno slogan elettorale dell’attuale ministro dell’interno.
Ma le precisazioni che dicevamo riguardano proprio il dato riportato dal Questore.
Chi ha buona memoria ricorderà la classifica relativa ai reati denunciati nel 2015 (vedi Il Sole 24ore del 4/10/2016) in cui i reati in Alessandria risultavano già in netto calo rispetto al 2014 (-6,2%) con un calo ancora più marcato per i furti in appartamento (-8,2%).
E ancora. Qualcuno ricorda l’allarme sul tema della sicurezza lanciato dal sindaco Rossa nel 2016.
Ebbene, la risposta del Prefetto Romilda Tafuri, durante una riunione del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica avvenuta il 23/6/2016, rese noti i dati relativi ai delitti commessi nel nostro territorio nei primi cinque mesi del 2016 raffrontati con quelli degli ultimi sei anni, evidenziando un costante calo di quasi il 25% rispetto all’analogo periodo del 2011 e del 3,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: ad esempio i danneggiamenti denunciati da gennaio a maggio del 2016 presentavano un trend di forte e costante diminuzione rispetto allo stesso periodo del 2011 con una riduzione del 47%. Questi dati furono riportati su tutta la stampa, Piccolo compreso.
Ci pare quindi che l’abbinamento reati-immigrati non solo non sia fondato, ma favorisca un clima di paura e di insicurezza che non ha ragione di essere.
I reati continuano a calare dal 2015, questa è una buona notizia.
La lenta ripresa economica del nostro territorio favorisce la legalità, un maggiore benessere attenua il disagio e comportamenti delittuosi, le forze dell’ordine sono sempre più specializzate ed efficaci. Siamo proprio in sintonia con il nuovo Prefetto, Dott. Apruzzese che insediandosi definisce la nostra provincia “di esemplare civiltà, di grande laboriosità e di profonda cultura e rispetto delle regole.”
E’ da qui che dobbiamo partire per creare quel clima di convivenza civile, di integrazione e di sviluppo di cui la nostra città e tutta la Provincia necessita.
Un’ultima considerazione, che esula dai dati in discussione, ma che è riferita alla situazione generale della nostra provincia. Alessandria è un territorio vecchio in cui il saldo demografico è negativo da tempo: moltissimi anziani che si stanno facendo carico dell’assistenza ai tantissimi grandi vecchi ancora presenti, pochi giovani poco qualificati alla ricerca di un lavoro, altri più qualificati spesso in fuga.
Abbiamo bisogno di dare futuro ai nostri giovani, di progetti, di nuove attività produttive, di valorizzare il territorio per attrarre investimenti, con servizi di qualità, le paure non ci servono e la comunicazione in questo senso è importante, i migranti devono essere tessuto sociale attraverso il lavoro, questa è l’integrazione e per crescere c’è bisogno di tutti.
* Segretario Generale Camera del Lavoro di Alessandria