di Jimmy Barco
www.lacantera.club
Ci sarebbe la terza, e più intrigante, puntata del trittico dedicato all’atteggiamento tipico del tifo mandrogno ma la rimando alla fine del mercato calciatori, quando cioè si suppone che i Grigi abbiano acquisito una propria fisionomia tecnica, e gli scienziati di casa nostra abbiano già emesso il loro inappellabile giudizio che ritengo sarà negativo e irridente.
Comunque, se a fine mercato proprio dovesse mancare qualcosa, ci si potrà rivolgere alla lista degli svincolati, autentico outlet di speranze, certezze, delusioni, sopravvivenze e ladrocini da parte di qualche vecchio mestierante, l’ultimo “colpo”, come usava fra gli scassinatori anni ’60.
Di certezze, per quel che riguarda il mercato impostato da Cerri e Soldati, non ce ne sono, e li ho citati in rigoroso ordine alfabetico perché fra ‘sti due chi pensa e chi fa non si è ancora capito e ci sarà da ridere quando li vedremo remare per parare le critiche o ricevere elogi…. E certezze non ce ne potranno essere perché fino a che non andranno a cantare in un’altra chiesa tipi come Vannucchi, Fischnaller, Gozzi, Gazzi pensare ad una squadra sostanzialmente diversa dalla attuale è mera utopia.
E parlo di giocatori nostri a tutti gli effetti, alcuni con un passato importante altri con alle spalle un carico di aspettative deluse ma tutti dotati di stipendi che a Francavilla, da dove arriva il neo mister D’Agostino, il totale basterebbe per il budget stagionale dell’intera squadra, e ne avanzerebbero ancora per le stagioni a venire. Chiaro, un paragone fra l’Alessandria e il Francavilla è improponibile, ma non possiamo pretendere che a pagare certe minchiate di mercato fatte qui nelle stagioni passate siano adesso, anche solo in minima parte, altre società della nostra categoria.
Cominciamo da Vannucchi. Il portiere è arrivato qui giovane a giocarsi il posto con Nordi. E lui, complice pure l’atteggiamento dell’allora mister e di certi tifosi, ha vinto la sua battaglia diventando titolare e sfoderando, per almeno quattro mesi, una serie di prestazioni importanti anche contro squadre di categorie superiori. A fronte di questo è stato sanguinosamente riscattato dalla Juve, proprietaria del cartellino, e qui gli è stato garantito un contatto lungo e tranquillizzante. Lui, da lì in poi, ha palesato difetti endemici fra i quali alcuni medicabili (e al preposto l’impresa non è evidentemente riuscita) ed altri invece irrisolvibili, in primis una fragilità fisica strutturale che, unita ad un fisico non certo statuario, ne fanno un soggetto fisicamente poco affidabile. Ci sarebbe in vista uno scambio con il pari ruolo Pektovic del Pisa ma, al momento, se uno è zuppa l’altro sarebbe poco più che pan bagnato.
Di Fischnaller c’è poco da dire: un quadriennale su un attaccante giovane ci stava al momento del suo arrivo, lui però è rimasto un tognino inespresso e solo nell’ultima stagione, giocando come al solito poco, ha fatto cose decenti rispetto alle originali aspettative.
Gozzi invece è rientrato dalla Pro Vercelli dove era in prestito, con un anno in più sul groppone, uno stipendio faraonico garantito e un’altra retrocessione sul curriculum.
Adesso passiamo a Gazzi, ottimo ragazzo e professionista. La stagione passata ha garantito alte prestazioni ma solo da gennaio in poi. Medianaccio di rottura dal piede ruvido ma bravo di testa non ha, secondo me, apportato qualcosa di decisivo durante i momenti difficili della squadra, non ha dimostrato l’autorevolezza dell’uomo squadra né doti tecniche tali da far valere la geometria in mezzo al campo o, tanto meno, la fantasia nell’assist o la mobilità per entrare nelle aree altrui e creare pericoli. Un grande incontrista per la categoria, quindi, ma costa come (e spesso di più) di una punta top della C. Si parla infatti di uno stipendio che gira attorno ai 250.000 netti (più del doppio i costi lordi) a fronte di un giocatore che non apporta quid di personalità e qualità: follia.
Per importi 5 volte inferiori ci sono alcuni pari età e pari ruolo disponibili a venire ad Alessandria in ginocchio sui ceci e decisi a sacrificare alla causa mandrogna menischi scricchiolanti e muscoli lattiginosi: certo non hanno né il nome né la carriera di Gazzi e magari non sono proprio bravi come lui ma, almeno in quel ruolo, tutto sommato la differenza nelle prestazioni collettive è poca.
Se ci avete fatto caso non ho parlato, quanto a giocatori che sarebbe bello se partissero fra qualche giorno verso lidi ormai più ospitali del nostro, di Gonzalez. Questo perché ritengo che l’argentino, benché arrivato qui attraverso un’operazione di mercato a dir poco azzardata, sia il giocatore che con la maglia grigia ha mantenuto in pieno le promesse, con decente continuità e con un carico di gol segnati fantastico per ruolo e caratteristiche. Certo non si è rivelato neppure lui un uomo-squadra trascinante, e ormai di tempo in riva al Tanaro ne ha passato tanto, ma il ragazzo ha fatto cose straordinarie e può farne ancora, anche se il suo costo stagionale è elevatissimo. Ma, secondo me, confronto a Gazzi in proporzione, costa pure poco….
Problema: è da un po’ che non sento più parlare di Sciacca, difensore giovane ed eclettico il quale, quando la passata stagione è stato chiamato in causa, ha fatto sempre bene dimostrando buona tecnica, affidabilità ed equilibrio. Tenendo conto dell’età del ragazzo e dell’identikit che Di Masi ha suggerito circa i profili ideali dei giocatori per la prossima stagione mi pare che Sciacca possa essere un nome giusto. A meno che qualche scienziato da scrivania non gli trovi un difetto indelebile; chissà, magari non arriva grazie a certe segnalazioni o, addirittura, il baldo terzino di cui parliamo è troppo, come dire, italiano….