Si chiama crowdfunding. Ovvero, finanziamento collettivo ed è una delle forme più diffuse per raccogliere, dal ‘basso’ e attraverso internet, le risorse per i più svariati progetti imprenditoriali. Oggi si ricorre al crowdfunding per la pubblicazione dei libri come per l’avvio di startup. E, in misura crescente, proprio nel settore culturale. Anche se le pubbliche amministrazioni parlano della cultura come di “uno straordinario volano per l’economia”, la disponibilità di fondi è inversamente proporzionale alle quantità di parole usate per ribadire l’importanza del settore (compreso quello del turismo). Ecco perché assume ancora più rilevanza l’iniziativa promossa a Volpedo, ‘paese laboratorio’ di una esperienza di valorizzazione culturale che se fosse nata in altre zone d’Italia, per non dire nella vicina Francia, sarebbe diventata un polo di richiamo nazionale.
Protagonista è l’Associazione Pellizza che ha lanciato una campagna di raccolta fondi per sostenere le iniziative per il 150° della nascita di Giuseppe Pellizza e che prenderanno il via sabato 28 luglio (proprio il giorno del 150°) con l’anteprima dello spettacolo teatrale ‘Car Amis Pitùr – Caro Amico Pittore’, allestito dal laboratorio teatrale “Bonadeo” in collaborazione con la ‘Casa degli Alfieri’ di Asti per la regia di Emanuele Arrigazzi. A settembre sarà la volta della mostra ‘Capolavori che ritornano’, in esposizione nello studio del pittore, dal primo al 30 settembre, e di altre manifestazioni fra cui concerti, convegni, esposizioni e rassegne. La campagna lanciata tramite la piattaforma Eppela è online al link https://www.eppela.com/it/projects/19237-pellizza150 dove si possono trovare tutte le informazioni dettagliate sull’evento e sulle attività.
L’associazione Pellizza da Volpedo è nata nel 1995 per gestire i musei legati al patrimonio artistico e storico del celebre artista del ‘Quarto Stato’. Negli anni dispari sono state organizzato iniziative importanti, come le celebrazioni del centenario dell’opera (2001) oppure per il centenario della morte (2007), tutte promosse all’interno della ‘Biennale di arte, cultura e spettacolo’ che ha preso le mosse proprio nel 2001. Volpedo è davvero una sorta di laboratorio. Dove accanto a una associazione composta da esclusivamente da volontari, è cresciuta, in forme diverse, la partecipazione di tutti i cittadini, riuscendo anche a superare le tradizionali diffidenze delle istituzioni. Gli oltre cinquantamila visitatori del 2001, in occasione dell’esposizione del ‘Quarto Stato’ all’interno dello studio che vide nascere l’opera più famosa di Giuseppe Pellizza, sono la testimonianza del grande successo dell’intera comunità volpedese. La capacità di dare vita a questo ciclo di iniziative ha determinato un rilancio complessivo di Volpedo, il recupero del centro storico, la valorizzazione di tutta l’area. Che si è tradotta anche nell’ingresso di Volpedo nell’associazione ‘I borghi più belli d’Italia’. Il paese è tornato, grazie innanzitutto ai volontari dell’associazione ‘Pellizza da Volpedo’, ad avere fiducia in se stesso. È cresciuto, ha riallacciato rapporti forti con il territorio, ha saputo dare vita a positive sinergie con il vicino Comune di Tortona.
È una bella storia italiana che si può scoprire sul sito http://www.pellizza.it/ in tutti i suoi dettagli e che aiuta a riflettere su quanto può fare davvero un territorio per valorizzare il patrimonio locale. Un patrimonio che, nel caso di Volpedo e delle opere dell’artista Giuseppe Pellizza, ha un valore universale.