Correndo a vuoto, il nuovo romanzo di Beppe Giuliano

Gabriele, nato all’inizio degli anni sessanta: bambino nel 1967, il liceo e la passione per la corsa nel 1978. Due anni molto importanti, non solo per lui. E quando in classe a metà anno arriva Nora, tutto cambia.

Gabriele è il personaggio principale di ‘Correndo a vuoto’, romanzo di Beppe Giuliano, che i lettori di CorriereAL conoscono per la rubrica settimanale del lunedì sullo sport ‘Lettera 32’.

Beppe Giuliano è il nome d’arte di Beppe Monighini, alessandrino, da molti anni responsabile del Centro Studi di Confindustria Alessandria. Lo incontriamo per farci raccontare qualcosa di più su questo romanzo, e anche sulla campagna di preordini con la casa editrice Bookabook, appena iniziata.

 

Beppe, un romanzo, perché, e chi lo leggerà?

Intanto, ho scritto ‘Correndo a vuoto’ perché credo di avere qualche buona storia da raccontare, e penso possa piacere a chi in un libro cerca ancora il racconto, dei personaggi e una storia, non solo a chi ha vissuto quegli anni. Quella di Gabriele, certo, è una storia comune ai bambini degli anni sessanta, quelli che andavano in vacanza al mare in Liguria con la madre mentre il padre restava in città a lavorare. E poi ai ragazzi che, crescendo in una città di provincia, hanno più percepito che vissuto in prima persona quanto successe in quel 1978 del sequestro Moro, ma anche delle radio libere veramente, di leggi storiche come quella sull’aborto o la Basaglia, dei cantautori e della musica punk.

Il protagonista è quasi un tuo coetaneo, è un libro autobiografico?

Me l’ha chiesto anche mio figlio quando gliene ho parlato. Mi è bastato rispondergli che Gabriele ha la passione per la corsa per convincerlo che non lo è, visto che io al massimo corro una ventina di metri, se proprio devo. L’ho ambientato nei posti in cui sono cresciuto io, credo sia meglio provare a raccontare storie e luoghi che in qualche modo si sono frequentati. Però, se penso a Gabriele e a come ero io, devo dire che lui è molto diverso dal me di allora.

Questo libro con l’editore Bookabook va in campagna di crowdfunding, come si dice. Ci racconti di cosa si tratta?

Bookabook è la prima casa editrice italiana in crowdpublishing, è nata poco più di tre anni fa e oggi oltre sessanta suoi libri sono nelle librerie. Lo scopo di Bookabook è non limitarsi a pubblicare libri per i lettori, ma a pubblicare libri con i lettori, mettendoli al centro del processo editoriale. L’idea alla base è semplice: unire le potenzialità del crowdfunding con la ricerca della qualità dell’editoria tradizionale. Ecco come funziona: dopo un’attenta pre-selezione qualitativa delle proposte, a cura di editor professionisti, sono i lettori ad avere l’ultima parola sulla scelta dei libri da pubblicare. I lettori possono scaricare gratuitamente l’anteprima di un libro e, se desiderano continuare la lettura, possono pre-ordinare una copia nel formato che preferiscono, cartaceo o ebook. I libri che in una campagna di 100 giorni sono scelti da almeno 250 lettori vengono pubblicati o distribuiti.

Perché il tuo libro proprio con Bookabook, allora?

Mi affascina, e ti confesso mi spaventa in ugual misura, l’essere misurato oggettivamente da chi davvero decide se quello che ho scritto meriti di essere letto. Io spero di sì.

Per saperne di più su ‘Correndo a vuoto’: https://bookabook.it/libri/correndo-a-vuoto/