di Jimmy Barco
www.lacantera.club
L’orgoglio e il pregiudizio hanno causato all’umanità spesso danni incalcolabili, soprattutto se non abbinati all’intelligenza. Ma siamo ad Alessandria e scriviamo di calcio, quindi è naturale parlare di Orgoglio Grigio.
Orgoglio Grigio è un’associazione nata dopo il fallimento della Società grigia guidata da Boiardi nel solco di Orgoglio Granata sorta a Torino in un momento cruciale per il Toro. Fra i fondatori dell’associazione mandrogna c’erano, oltre a semplici tifosi, avvocati, amministratori pubblici, giornalisti e lo scopo era quello di non disperdere i valori, la storia e il fascino dei Grigi in quel presente che allora sembrava senza speranza e senza futuro. Si cominciò con riunioni spontanee e si è finiti con un tesseramento che ebbe risultati clamorosi e inaspettati: oltre 5000 adesioni!
Arrivarono richieste d’iscrizione da tutta Italia, ex giocatori, ex dirigenti, un mondo insomma che non appena seppe che l’Alessandria era in pericolo mortale ha voluto dare una piccola ma straordinaria memoria di quanto questo Club contasse non solo in città ma nel mondo del calcio nazionale. Non so se quelle testimonianze sono state fondamentali per ripartire ma, in qualche modo, si è ripartiti.
E’ chiaro che Orgoglio Grigio se allora aveva un senso e un obiettivo oggi è soltanto una scatola vuota, una casa inutile ma dotata di un nome evocativo, palestra perfetta per allenare la proverbiale autoreferenzialità di alcuni dei suoi attuali attivisti.
Alla testa dell’organizzazione oggi siede un tifoso storico, Mario Cairo, e ritengo che, se proprio O.G. deve sopravvivere a tutti i costi, sia lui il Presidente giusto, per quello che la sua figura di tifoso storico ed intelligente ha sempre rappresentato. Ma pare che il buon Mariolino abbia deciso di mollare e allora propongo, in qualità di socio fondatore, di sciogliere l’associazione visto che gli scopi per i quali era stata pensata sono da decenni raggiunti e superati. A meno che non si voglia tenere in piedi per forza tale mausoleo giusto per sostituirsi tre volte l’anno a una banale agenzia viaggi o, peggio ancora, per nominare qualcuno senza arte né parte “Presidente” o “Vicepresidente”. Come se in questa città mancassero presidenti e vice “ad minchiam”.
Perché fin che si fanno cene sociali, magari invitando questo o quello ancora in cerca di un improbabile ruolo nel calcio cittadino, non succede niente. Ma quando un’associazione totalmente autoreferenziale quale è oggi Orgoglio Grigio ha il proposito di parlare e sparlare a nome di qualcun altro, millantando un ruolo che non ha allora diventa un problema.
E se poi i nuovi eventuali dirigenti autoproclamati sono ventriloqui abili a distruggere come hanno già dimostrato in passato allora il problema diventa pure imbarazzante.
Sistemato l’orgoglio passiamo al pregiudizio. Perché, vista la svolta che Di Masi intende dare alla politica societaria per la nuova stagione agonistica, il pregiudizio è dietro l’angolo.
E vorrei che fosse chiaro per i tanti che ho già sentito intenzionati a disertare il Mocca nel caso in cui sia approntata una squadra di “bambini”. Nessuno obbliga nessuno ad assiepare gli spalti dello stadio, ma pregiudizialmente non si può dire di no al nuovo corso. Quanto poi alla polemica nata fra due media mandrogni e alcuni tifosi che non hanno gradito certe interviste rilasciate da nostri ex giocatori e sondaggi ritenuti poco credibili e hanno duramente contestato sui social trasmissioni e sondaggi la risposta è semplice.
Finchè i giornalisti usano FB per promuovere la loro attività e finchè alcuni di loro titillano certe stolte autoreferenzialità i rapporti fra organi d’informazione e coi fruitori non potrà mai essere limpido, corretto e costruttivo. Se poi fra i giornalisti c’è qualcuno che ci marcia sopra, beh, in quel caso il casino è garantito.